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Io credo che in vasche molto grosse, molto spinte sugli SPS con crescita notevole, il reattore debba essere molto grande, intendendo che debba contenere molto materiale, ma che contenga anche molto liquido. Poichè il consumo di CO2 è anche proporzionale (IMO) al ricambio interno di acqua, più rapido sarà quest'ultimo, più CO2 butteremo (sprecata) in vasca. Pertanto la dimensione del reattore deve essere proporzionata al flusso che mi serve.
Faccio un esempio: se ho un volume di liquido nel reattore di 2 litri e un flusso di 1,5 l/h è ben diverso da avere 4 litri di flusso a parità di reattore... in questo caso si ha l'effetto detto da Simone, laviamo il materiale con acqua marina e serve un casino di CO2 perchè il liquido acido viene disperso rapidamente.
Se invece ho un reattore con 10 litri di acqua ed un flusso di 4 l/h, allora basterà molta meno CO2 per mantenere il ph basso.
In generale inoltre, un modo molto pratico per cercare di ottimizzare il funzionamento del reattore è quello di tenere un Kh in uscita tra 30 e 35, sempre IMO, poichè con meno di 30, si sta sprecando un sacco di CO2 senza sfruttarla. Salendo sopra 35 e soprattutto sopra 40, si comincia a rischiare precipitazione, anche a seconda del materiale usato.
Un parere personale, invece: a me non piacciono per niente i phmetri... non leggeranno mai un valore corretto, nonostante una regolare calibrazione e per tanto, IMO, meno stabili che non averli affatto.
Quando inventeranno un lettore elettronico di Kh (forse esiste già... ammettendo che poi non vada calibrato, o non si scalibri o degeneri come le sonde ph...) allora sarà molto più semplice.
Pensate la comodità di sapere quanti carbonati si aggiungono in 24h? basta sapere il flusso orario e il kh in uscita e diventa come un balling...
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