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Vecchio 11-06-2008, 20:25   #1
Paolo Piccinelli
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Allestimento salmastro - particolarità WIP

WIP >>> Work In Progress

Ho messo questo topic in evidenza in modo che chi avesse aggiunte, correzioni, integrazioni, etc. le possa scrivere di seguito.

Io (e Federico, ovviamente) provvederò a editare di volta in volta nell'intento di ottenere una guida tascabile per l'allestimento di una vasca salmastra.


Vasca
Più grande è, meglio è: a parte alcuni piccoli gobidi e poche specie di palla, i pesci salmastri più frequenti in commercio raggiungono taglie ragguardevoli e necessitano di un adeguato volume d'acqua.
Bene 200 litri, meglio 300, ottimo 500... soprattutto nel caso si intenda allestire un acqua-paludario per ospitare crostacei e/o pesci come toxotes o perioftalmi.

Acqua
L'estuario salmastro viene suddiviso in tre zone, a seconda della salinità dell'acqua: l'entozona(sale da zero a o,5 g/litro), la mesozona (da 0,5 a 30 g/litro) e la ectozona (acqua marina con densità 1030 e superiori)
L'acquario salmastro nella stragrande maggioranza dei casi rientra nella mesozona, che è ulteriormente suddivisa in oligoalina (densità da 1000,5 a 1005), mesoalina (da 1005 a 1018) e polialina (da 1018 a 1030) ... la mesoalina è l'habitat di tutte le specie di pesci salmastri commerciali.
Si raccomanda una densità fra 1010 e 1015, cioè con un contenuto di sale dimezzato rispetto all'acqua marina in vasche senza piante ed una densità fra 1005 e 1010 ove le piante siano presenti.

Nota: teniamo sempre ben presente la scarsa miscibilità fra l'acqua dolce e quella salina; se immettiamo acqua salata in un contenitore con acqua dolce, essa precipiterà sul fondo mescolandosi poco o nulla e formando uno strato salino vicino al fondo.
Per osmosi la salinità diverrà uniforme in un tempo quantificabile in ore (se c'è movimento d'acqua) o in giorni (se non c'è movimento)... quindi attenzione a come si eseguono le aggiunte e le misurazioni!!

Filtraggio
La forma di filtraggio più efficiente e raccomandata per un acquario salmastro è il percolatore, che ha la particolarità di ossigenare molto l'acqua e di mantenere la flora batterica in una condizione di asciutto/bagnato ottimale per la nitrificazione.
Il filtro percolatore può essere alloggiato sul vetro posteriore della vasca, realizzando un doppio fondo in cui alloggiare la spray bar, la pompa e i materiali di supporto biologico; usando un pannello in polistirene si può ottenere il doppio risultato di realizzare il filtro ed un accattivante sfondo 3D.
Visto che i percolatori ed i filtri wet/dry in commercio sono piuttosto costosi, allego un link con un progetto per realizzare artigianalmente il proprio "trickle filter": http://www.sydneycichlid.com/trickle-filter.htm

Anche i normali filtri per acqua dolce possono essere utilizzati con profitto, con l'unica accortezza di aumentare l'ossigenazione dell'acqua (vedi sotto); in particolare per le vasche piccole, con un buon filtro a cascata si ottiene una ossigenazione sufficiente.
In ogni caso si consiglia un ricambio molto più abbondante rispetto all'acquario dolce... la portata oraria del filtro dovrebbe essere fra le 5 e le 10 volte il volume della vasca.

Se la salinità della vasca è superiore all' 1.8% è possibile utilizzare con ottimi risultati uno schiumatoio (protein skimmer) solitamente utilizzato per vasche marine; con salinità inferiore lo schiumatoio è inefficace.

Ferri del mestiere
Oltre ad avere a disposizione i principali test per il controllo dei valori acqua (per acqua dolce e marina), un densimetro è indispensabile per avere sempre sotto controllo la salinità della vasca.
Un semplice densimetro galleggiante o un economico densimetro a provetta sono più che sufficienti... ricordiamo che i pesci che vivono in ambiente salmastro sono abituati da milioni di anni alle variazioni di salinità, quindi una precisione superiore a quella garantita dai semplici strumenti proposti è inutile. Risparmiamo i soldi per una vasca più grande!!!

Riscaldamento
I riscaldatori, sia interni che esterni, devono essere dimensionati in ragione di circa 1W ogni litro di volume lordo della vasca e devono essere A PROVA DI ACQUA DOLCE E SALATA. Non risparmiate sul riscaldatore!!!

Fondo
In natura oltre il 90% degli ambienti salmastri è caratterizzato da un substrato fangoso, in cui resti animali e vegetali si accumulano senza sosta; in acquari convenzionali questo tipo di fondo è pressochè impossibile da mantenere; il surrogato migliore è la sabbia finissima di fiume, possibilmente prelevata in natura dal letto di fiumi.
Le sabbie di quarzo industriali sono altamente sconsigliabili, in quanto sono ottenute dalla macinazione di rocce di maggiore pezzatura e quindi presentano granuli dai bordi taglienti ed acuminati. Visto che molti degli abitanti delle zone salmastre sono soliti grufolare nel substrato alla ricerca di cibo, tale materiale di fondo provocherebbe abrasioni all'apparato boccale ed al manto che facilmente porterebbero ad infezioni.
I granuli dele sabbie fluviali invece sono il risultato di decenni o secoli di lenta abrasione e quindi sono naturalmente arrotondati.

Le sabbie coralline sono consigliabili solo in alcuni casi, poichè rilasciano molti carbonati.
Si sconsiglia di allestire un fondo con profondità non superiore ai 5 cm, in modo da evitare pericolose sacche anossiche.

Allestimento
Protagoniste dell'allestimento saranno le rocce, per il cui posizionamento in vasca bisogna prestare alcune cure:
- sul fondo della vasca va sistemato un pannello in polistirene o neoprene; va benissimo per esempio un pezzo di tappetino ginnico, oppure un ferma-tappeti in schiuma espansa; tale accorgimento è necessario perchè il peso delle rocce venga distribuito su una superficie ampia in modo da preservare l'integrità della lastra di fondo.
- prima si posizionano le rocce, poi si aggiunge la sabbia!!!
I pesci scavatori iniziano la loro opera ai bordi delle rocce, quindi rischiano di scalzarle se appoggiate sulla sabbia; nell'ipotesi migliore avremo un pesce morto schiacciato... nella peggiore CRAAAAASSHHHHH..... SPLLAAAASSHHH..... AAAAAARRRRRGGGGHHHH!!!


Piante
...WIP...

Pesci
...WIP...
http://www.acquariofilia.biz/viewtopic.php?t=189237

Maturazione
La maturazione in un acquario salmastro è più lunga di quella di una vasca dolce, a causa della maggiore difficoltà di insediamento dei batteri e dei funghi necessari al ciclo di eliminazione dei composti organici.
Si raccomanda di osservare un periodo di maturazione di almeno 8 settimane, se possibile prolungare a 10 settimane.
Le modalità principali sono due: partire con acqua salmastra fin dall'inizio (consigliato per vasche di sole rocce e sabbia), oppure partire con acqua dolce ed incrementare la salinità molto gradualmente con cambi parziali (vasche con piante).

Particolarità
*) La particolarità più evidente in una vasca salmastra è data dalla capacità tampone garantita dalla salinità nei confronti di nitriti e nitrati: grazie ad essa in tale ambiente sono tollerate dai pesci concentrazioni di nitrati fino a 300 mg/litro, che in acqua dolce ucciderebbero in breve tempo qualsiasi abitante. La concentrazione tollerabile di nitriti aumenta, ma in modo molto meno evidente; già una concentrazione doppia rispetto a quella letale in acqua dolce, nel salmastro provoca conseguenze analoghe.
Tale particolarità ben si sposa con le abitudini alimentari dei pesci tipici di questo habitat, che necessitano di essere nutriti molto più frequentemente ed abbondantemente dei loro "colleghi dolci", ma non deve diventare una scusa per tralasciare la manutenzione di vasca e filtri.
Ovviamente tal particolarità non costituisce un pregio nelle vasche con piante, che con tali concentrazioni di nitrati andrebbero incontro alla "morte verde", l'inevitabile proliferazione algale.
** )L'acquario salmastro ha la necessità di essere molto più ossigenato di un acquario dolce, vuoi per la minore presenza di piante, vuoi per la maggiore esigenza di ossigeno dei pesci. Si consiglia l'utilizzo di un aeratore o di un sistema Venturi innestato sulla mandata del filtro.
Anche qui aggiungo un link per la realizzazione di un semplicissimo Venturi o un effetto pioggia fatti in casa: http://www.acquaportal.it/Articoli/F...ne/default.asp
http://www.acquaportal.it/ARTICOLI/A...ia/default.asp

...continua...
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Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
Paolo Piccinelli non è in linea   Rispondi quotando
 
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