Premetto che i miei studi di biologia e biochimica sono molto lontani nel tempo. Quando affermi che la respirazione anaerobica è di scarso impatto sul bilancio totale nella rimozione dell'azoto inorganico mi sento di dissentire, anche se solo su basi empiriche.
Se ho ben capito dici che il compito di smaltire i nitrati è affidato in buona parte agli organismi autotrofi forniti di cloroplasti (le alghe) sotto l'azione della luce.
Penso, invece, che l'attività batterica in anaerobiosi presente nelle rocce, nel dsb e perché no, nei materiali costituiti da vetro sinterizzato svolgano un'azione primaria nel chiudere il ciclo dell'azoto.
Chiaramente quello che ho scritto non è frutto della mia personale esperienza.
Comunque ti sarei grato se potessi fornirmi della bibliografia a sostegno di quanto hai scritto, modificherebbe in modo sostanziale le mie concezioni a riguardo.
Sarebbero, quindi, inutili le quantità di rocce vive ( costose ), potendole sostituire con un piccolo filtro biologico completato dall'attività degli autotrofi presenti in vasca, che grazie alla luce andrebbero a smaltire l'azoto inorganico.
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