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Vecchio 30-10-2008, 23:48   #1
Paolo Piccinelli
Pesce pagliaccio
 
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Acque nere dell’Amazzonia – biotopo tecnicamente impegnativo

L’idea di aprire questa discussione mi è venuta poiché vedo un buon numero di vasche allestite per ospitare i bellissimi pesci che in natura popolano i corsi di acque nere tipici dell’altro bacino del Rio delle Amazzoni, con particolare riferimento al Rio Negro ed alla moltitudine dei suoi affluenti.
Io stesso sono molto interessato poiché ho da poco allestito una vasca che ambisce a riprodurre l’ambiente in questione.

Vorrei quindi cercare di fare il punto della situazione raccogliendo i contributi di chi gestisce o ha gestito in passato delle vasche con acqua a bassissima conducibilità e ph inferiore a 6 per gli splendidi ciclidi che popolano queste acque in natura.
In particolare vorrei attingere al bagaglio di conoscenze della gestione OTRAC e raccogliere le fondamentali testimonianze di chi ha condotto o conduce vasche di questo tipo, poiché ritengo che ognuna di esse possieda delle particolarità che devono essere prese in debita considerazione.
Su queste basi spero di riuscire a stimolare una discussione foriera di risultati utili per l’appassionato che decida di cimentarsi a realizzare una vasca-biotopo tecnicamente impegnativa.

Il punto di partenza sono i valori di riferimento dell’acqua:

Ph inferiore a 6, diciamo tra 5,5 e 6 per la normale gestione (da 5 a 5,5 per riprodurre discus e molti ciclidi nani, sotto il 5 per alcune specie particolarmente esigenti)
In queste condizioni "estreme" i cambi d'acqua dovranno essere copiosi, anche il 20% a giorni alterni, poichè la flora batterica nitrificante è inibita dall'acidità troppo elevata.
Conducibilità inferiore a 200 uS/cm (inferiore a 100 uS/cm per le riproduzioni)
Temperatura fra 27° e 30° C

Anche l’allestimento ha il suo peso:

Fondo: sarà costituito da ghiaietto inerte (quarzo in primis) di granulometria medio-fine o finissima e che non dovrà mai essere smosso o sifonato onde cercare di ricreare una microfauna nitrificante e, negli strati profondi, denitrificante (e qui mi fermo, poiché parecchia gente c’è impazzita e ci sta ancora impazzendo). Personalmente ritengo che, a lungo andare (anni) una sifonatura periodica sia necessaria soprattutto per preservare i pesci che vivono sul fondo, come i miei amati loricaridi.

Substrato fertile: originariamente il metodo OTRAC non lo prevede, ma se si intendono inserire piante è ormai praticamente imprescindibile; la cosa fondamentale è che non rilasci alcuna sostanza in colonna.
Il fondo fertile agirà come starter,ma una volta che la vasca sarà "a regime" il fondo non va più toccato, nè vanno aggiunte tabs o integratori.

Illuminazione: Tendenzialmente molto soft, ma è poco influente se la vasca è allestita come si deve, con ripari e zone ombreggiate sono riportate riproduzioni di discus e scalari anche con 1 W/litro. Essenziale tenere conto dell’acqua ambrata per la scelta della potenza luminosa e della gradazione delle lampade.

Arredamento: esclusivamente legni di torbiera o radici per specifico uso acquariofilo; se si decide di introdurre rocce, esse saranno rigorosamente non calcaree.

Filtraggio: visto il ph basso, le vasche sono sotto popolate poichè il filtraggio biologico è ridotto al minimo, la carica batterica viene quindi tenuta estremamente bassa; da alcune fonti è consigliato l’utilizzo della lampada UV. Io non concordo con l’utilizzo indiscriminato dell’UV e quindi mi interessa particolarmente verificare l’esistenza di metodologie alternative per il controllo della carica batterica (leggi anche pellicole superficiali)... oppure il limite a cui spingere il ph affinchè agisca da controllore dell'attività batterica.
Il movimento acqua e l’ossigenazione devono essere copiosi, nel mio 300 litri lordi ho inserito, oltre al filtro da 1000 litri/ora, anche una pompa di movimento marina da 1500 l/h con buoni risultati.
Con i discus il movimento d'acqua sarà solo superficiale, onde favorire gli scambi gassosi senza disturbare i pesci.

Acidificazione: ottenuta essenzialmente con l’aggiunta di abbondante torba nel filtro e con l’inserimento di foglie di catappa o di quercia o di pigne di ontano direttamente in vasca. L’acqua sarà quindi ambrata. Il rilascio di acidi umici ed in particolare degli effluvi delle pigne di ontano si dimostra efficace contro le micosi cutanee ed i parassiti del velluto.
Acqua di bomba di torba è buona norma per condizionare l'acqua dei cambi parziali.
Il ph sarà comunque stabile anche con durezza non misurabile, in quanto gli acidi umici rilasciati dalla torba (fondamentale inserirne una quantità adeguata) tamponeranno il valore dell'acidità fra il 5 ed il 6.

Cambio d’acqua: anche se sono affascinato dall’idea della vasca-autosufficiente, concordo con il postulato che almeno il 20% dell’acqua vada sostituito ogni settimana.
L’acqua aggiunta sarà costituita da un base di acqua osmotica (conducibilità inferiore a 30 uS) e integrata con gli appositi sali o, come originariamente prescritto negli appunti OTRAC, con una minima porzione di acqua marina. In caso di utilizzo della bomba di torba, misurare il ph prima dell'inserimento e, se necessario, diluire in modo acconcio.

Fonte dei parametri OTRAC:
Documentazione originale GAF:
http://www.gafonline.it/OTRAC/index.asp
Articoli su AP:
http://www.acquaportal.it/Articoli/D...ie/default.asp
http://www.acquaportal.it/Articoli/D...gi/default.asp

Questa è una (striminzita) base di discussione ...ora a voi!!!


PS Onde mantenere un filo logico e la continuità della discussione/dei concetti, il topic verrà ripulito da eventuali interventi off-topic e non strettamente inerenti esperienze o metodo di gestione... spero comprendiate

ultimo aggornamento: 06.11.2008
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