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Vecchio 04-02-2019, 16:52  
izerimar
Guppy
 
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Metodo Diana Walstad rivisto

Data di avvio: 29/9/18


Vasca: nano cubo 22 litri netti, coperchio ricavato da un pezzo di plexigass.


Tecnica: illuminazone fai da te, portalampada doppio con una lampada a led da 6500 K 3,5 watt e una lampada a led 4000 K 5,5 watt, impianto osmosi, sali shg amazons.


No filtro, no co2, no fertilizzazione, no riscaldatore.


Fondo: substrato terricio universale da giardino setacciato, coperto da akadama granolometria media.


Flora: eleocharis parvula, rotola rotundifolia, egeria densa.


Fauna: 6 caridine sakura red.

Valori: ph 6.7, KH 4 Gh 6, T 19°.


Gestione: cambio acqua quando serve, nessuna fertilizzazione, rabbocco con acqua osmosi qundo serve (ne evapora poca e punta).



Ho voluto creare questo acquario utilizzando materiali, substrato e fondo, provenienti da settori diversi rispetto all'acquariologia, ma con similari concetti.

Ovviamente mi sono ispirato al metodo di Diana Walstad, cambiando solamente alcuni punti.


Al posto della sabbia o ghiaino ho preferito utilizzare il fondo akadama, che è un argillia allofona con grande capacità di scambio cationico, quindi abbassa la durezza totale e di conseguenza anche il KH, rendendo disponibile alle piante ciò che trattiene dall'acqua sotto forma di nutrimento.

Per questo motivo, ho optato per acqua di osmosi miscelata con appositi sali shg amazons, andando a ricostruire un acqua medio-leggera anzichè utlizzare acqua di rubinetto medio-dura. Perchè se avessi scelto acqua di rubinetto medio-dura, avrei saturato con calcio e magnesio troppo in fretta l'akadama, non lasciando spazio per l'assorbimento di altre sostanze utili alle piante.

Tengo a precisare che l'acqua deve essere medio leggera, quindi con ph neutro o sub acido e non assolutamente acido perche se il ph è troppo vicino a 6, questo terreno smette di assorbire e rilascia quello che aveva trattenuto fino a quel momento, causando un grande squilibrio in vasca.



Un altro motivo per il quale ho provato questa tipologia di vasca è stato il lato economico.

Se avessi comprato un substrato fertile per acquariofilia avrei speso di piu rispetto a quello che mi è costato il terriccio da giardino. Stesso discorso vale per per la luce, avrei speso molto di piu ad acquistare un plafoniera gia pronta.

Le piante sono state messe subito, in fase iniziale avevo provato ad inserire insieme alla rotola anche della limnophila sessiflora e hydroctyle, poi sostituite da egeria densa dato che non riuscivano a partire a differenza della rotula che stava crescendo a vista d’cchio.

Sono partito con un fotoperiodo di 5 ore, passando a pieno regime, cioè 8 ore, dopo 2 settimane circa.





Ho monitorato il picco di nitrati, è cominciato dopo 2/ 3 settimane dall’avvio ed è durato poco più di una settimana. Dopo un mese dall’allestimento l’ acquario ha preso vita ed hanno cominciato a proliferare microorganismi e lumache. Il primo ed unico inserimento l’ho effettuato dopo due mesi nonostante il picco sia arrivato molto prima, perché una vasca del genere ha bisogno di molto piu tempo rispetto di una vasca “ standard “ per raggiungere una maturazione tale da gestire il carico organico, seppur minimo, di 6 caridine sakura red.


PRO: per ora va tutto molto bene, le piante sono sane e rigogliose nonostante ci sia poca luce.

CONTRO: ci vuole un po di attenzione e controllo dei valori, perche non devono scendere per i motivi che ho gia spiegato.

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