Ciclide
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Caro Mario,
permettimi di dire la mia.
Sono dispiaciuto per il risultato della scelta, però francamente mi sembra un risultato giusto ed in parte scontato.
Qui secondo me bisogna intendersi sul significato di questi eventi.
A mio avviso, e non solo mio, da un lato ci sono i notevoli finanziamenti che fanno gola a qualunque paese candidato, per rimettere a posto, nella migliore delle ipotesi, i propri impianti e ciò che gli ruota intorno. Dall'altro c'è il desiderio di promuovere il proprio sport e di favorire l'indotto.
I criteri di scelta non credo siano improntanti solo alla qualità della candidatura, anche perchè temo che se così fosse queste manifestazioni le farebbero solo in Inghilterra ed in Germania.
Qui c'era da decidere se darla a due nuovi paesi, che non hanno mai ospitato manifestazioni di questo tipo, nel tentativo di far seguire allo sport le orme della politica, e quindi dell'allargamento, oppure se privilegiare altri aspetti.
Il nostro paese, è facile dirlo, in questo periodo non ha una grande immagine calcistica. Abbiamo un sistema marcio, che come accadde con tangentopoli è riuscito a denunciare e a sospedere, ma non a risolvere. Abbiamo situazioni di grave violenza, allarmanti non solo e non tanto per l'episodio drammatico del morto occasionale, ma per la loro frequenza metodica. Questo accade ovunque, ma da noi assume dimensioni notevoli e sconcertanti. La situazione appare anche sfuggire di mano, se è vero che le forze dell'ordine, di fronte a tanto accanimento, a volte reagiscono in modo incontrollato, come avvenuto recentemente a Roma e come secondo alcuni starebbe accadendo nel caso Catania (ma qui il discorso sarebbe lungo e delicato).
Abbiamo seri problemi di doping, con relativo insabbiamento mediatico di processi ancora in corso. Abbiamo una classe arbitrale compromessa nel suo insieme. Le principali squadre italiane sono in mano a presidenti discutibili, e ci metto per prima la mia. La manfrina dell'anno scorso su calciopoli è finita come tutte le cose italiche: a tarallucci e vino, con pochi colpevoli, peraltro neanche completamente estromessi dal sistema, e come sempre con soldi non recuperati.
Abbiamo poi l'interessante precedente di Italia 90.
Orbene, io credo che se ce li avessero dati avremmo assistito alla solita fanfara ipocrita di un paese incapace di applicare le regole che esistono, e che è afflitto da un perdonismo dilagante, dalla memoria volutamente corta, da una certa tracotanza e anche da una notevole arroganza.
Sarebbe stato anche molto diseducativo: in Italia si può fare quello che si vuole, tanto alla fine non gliene frega nulla a nessuno e riusciamo ad ottenere sempre quello che vogliamo, cioè il risultato. E' successo con la vittoria del mondiale, mai vittoria fu più intempestiva, ma per fortuna non è successo in questo caso.
Del resto mi spiace per i nostri bambini, cui fai riferimento, ma sono contento per quelli polacchi ed ucraini, che non hanno mai visto nulla di simile e che, credo sia una buona cosa, possono cominciare a crescere annusando un po' di Europa anche in campo sportivo.
Che poi anche lì faranno man bassa, è cosa ovvia.
Chiudo con un pensiero su Platini. Certamente il personaggio calcistico straniero che mi sta più antipatico (difficile battere alcuni concittadini), e certamente tradisce un certo livore nei nostri confronti. Però devo riconoscere che è uno dei pochi che parla schiettamente, che non fa sconti, e che spesso dice cose sgradevoli ma giuste.
A presto
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