Ciclide
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La società occidentale, pur con tutti i suoi difetti, le sue crudezze, è una società capace di emendare il proprio peccato, di migliorarsi, di metabolizzare il male, rigenerandosi. E' una società con i suoi traditori, le sue corruzioni, le sue viltà. Alla fine però, come nel film, è la parte migliore a prevalere, è il coraggio, l'onore, e il traditore viene ucciso, la corruzione smascherata, il mostro isolato e anche perdonato. E gli eroi o sopravvivono, o muoiono per l'ideale. E' una società sostanzialmente sana.
Quello che c'è oggi al di là delle idealizzate Termopili è una dittatura feroce, con un feroce dittatore, subdola, invasata, corruttrice, lasciva (vedi atteggiamenti omo e donne lussuriose che si prestano al mostro), dove il valore non esiste, ma esiste solo la massa, la forza del numero priva di individualità, le orde fanatiche che non hanno tecnica, ma che si lanciano suicide sul nemico contando solo sul numero, sulla spersonalizzazione. Non c'è l'umanità del singolo, ma solo la barbarie di chi è a sua volta schiavo.
Di qua c'è chi si difende, di là chi vuole conquistare il mondo, superare le Termopili e distruggerci.
Questo è il messaggio del film, tutto sommato neanche troppo ben celato.
Se qualcuno non riconosce quello che a me pare evidente, non so che farci.
Del resto ho scoperto l'acqua calda: la storia del cinema americano è piena di questi clichè, più o meno mascherati. Ogni periodo storico ha il suo: i tedeschi, i giapponesi, i russi, poi gli antirussi (vedi repubbliche separatiste) e via cantando.
C'è poi il filone Vietnam, e la questione irachena. Per entrambi gli argomenti avrei bisogno di una giornata, e di lettori interessati che, credo, qui non lo siano più di tanto (e considerato il titolo del thread direi anche che hanno ragione).
Ci sono anche altri film, e altri registi, un po' più maturi, più autocritici, che si pongono di fronte alla storia e alla realtà, e al proprio paese, con maggior consapevolezza, o almeno con il dubbio. Quel dubbio che spesso caratterizza il cinema europeo e che, almeno su questo, e spesso non solo, sento di preferire.
Capisco che un film è un film, ed un fumetto un fumetto, però è il martellamento che stanca, almeno me.
Tutto qui.
A presto
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