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Originariamente inviata da reefaddict
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L'economicità o meno per me è (dovrebbe essere) solo una conseguenza delle maggiori o minori esigenze degli organismi ospitati. Un BUON sistema è quello che permette, con il minimo sforzo possibile, di ottenere condizioni di allevamento pari a quelle naturali e una crescita degli organismi almeno pari a quella naturale. Punto. Incidentalmente, per allevare un corallo fotosintetico bisogna pagare una salatissima bolletta ENEL, per un organismo sciafilo del Med il risparmio di corrente elettrica è immediato, ma per il resto... mi chiedo, cosa cambia?
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Vero, aggiungo solo che parecchie specie "delicate" necessitano di temperature basse che diviene problematico (ma soprattutto costoso) mantenere. Quando ci sono fuori 34-36°C e la mia vasca sta a 18° .. -28d# la differenza è proprio nel poterselo andare a pescare in mare.
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Mi chiedo: cosa vuol dire "tollerano"? Significa che un elevato livello di nitrati è una condizione naturale? Perché per me 10 mg/L di nitrato sono una concentrazione circa 50-100 volte più alta di una naturale. Sia chiaro, non è una polemica, è una domanda! Che riferimenti ci sono relativamente alle concentrazioni di nutrienti nelle acque costiere in Mediterraneo?
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E' un luogo comune, nel senso che molti organismi della zona di marea o molti pesci allevabili in laguna in realtà vivono e si riproducono con valori eutrofici (a sud di Gela ho visto analisi in mare che sembravano provenire da una vasca mal gestita

) . Però ci sono molti rganismi (gorgoniacei, pennatulacei ecc ecc) che non tollerano nutrienti. E quindi una vasca tipo reef sarebbe perfetta.
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Il massimo numero di specie marine vive tra 30° nord e 30° sud di latitudine,nelle acque tropicali. Piu vai a nord (o a sud) più si riduce il numero di specie. E' curioso che nel Med ci siano più specie che nelle acqua calde
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Non nel med, ma nell'acquario med
![:-]](http://www.acquariofilia.biz/images/smilies/02.gif)
! Se decidi di riprodurre un biotopo, puoi avere tutto, dal mezzo fisico al battere al protozoo agli invertebrati fino ai pesci. Con perdita 0 nel trasporto, se fatto correttamente, e possibilità di rimettere al luogo di origine organismi delicati o indesiderati. Nel reef non avrai mai la certezza che rocce, sabbia ed animali vengano non dico dallo stesso scoglio o baia, ma dalla stessa regione del globo. Da questo discende che un acquario med può simulare un ecosistema naturale in modo semplificato (usualmente si "tagliano" le catene trofiche

altrimenti resterebbe solo 1 pesce grosso in vasca
![:-]](http://www.acquariofilia.biz/images/smilies/02.gif)
mentre un acquario reef è sempre un ecosistema sintetico. Ora: porca tr...... -04 se in un ecosistema sintetico i coralli si riproducono, e questo non accade negli acquari med standard, vuol dire che c'è l'inghippo: un gap tecnologico culturale, punto. Che adesso con fatica stiamo provando a superare, pur con i problemi cui ti accennavo negli altri post (rocce vive efficaci). Direi che ci siamo sostanzialmente, chi ha la fortuna di trovare rocce vive buone riesce a mandare avanti un berlinese quasi buono; occorre una spintina in più per la chiusura del ciclo dell'azoto, forse adottando il fondo alto in modo generalizzato.
Intanto le esperienze in questa direzione si accumulano, il problema è che con il tasso di crescita degli organismi med (millimetri/anno quelli veloci) è difficile dare delle valutazioni comparabili. Però, in generale, dall'adozione degli schiumatoi il tasso di sopravvivenza degli animali ha subito una impennata. Mo' vediamo eliminando i biologici....
ciao
Stefano