Grazie per i vostri preziosi interventi; non capita spesso di trovare persone competenti su questi argomenti (purtroppo) ancora di "nicchia".
Mi è venuta in mente una domanda.
Se il laghetto o vasca che sia, in quanto artificiale, è realizzato in un'area che per vari motivi (siano essi di natura ecologica ma soprattutto logistica) non ospita spontanemente anfibi e non li può ospitare (mi vengono in mente una serie di casi più o meno fortuiti) cosa si deve fare?
Se si prelevano uova, larve o adulti da zone più o meno limitrofe, oltre ad effettuare una transfaunazione - che a livello teorico potrebbe modificare l'effettiva consistenza faunistica del sito-, e si inseriscono nel nostro laghetto artificiale anche privo di pesci, come facciamo a sapere se ci sono tutte quelle reali condizioni e risorse necessarie per un corretto ciclo vitale di tali anfibi?
Mettiamo il caso di un laghetto realizzato con tutti i crismi (e senza pesci) e costruito in un giardino nel centro di una grande città (potrebbe essere Prato come Milano). So che, ad esempio, è notorio che Bufo viridis colonizza copiosamente anche i parchi pubblici dei centri abitati, ma allo stesso modo non ha una mobilità tale, ad esempio, da permettergli di volare o arrampicarsi raggiungendo una grande varietà di luoghi. Anche in questo caso il laghetto potrebbe o dovrebbe essere popolato con anfibi?
Ripepi sconsigliavi vivamente l'utilizzo di Lemna minor: come mai? I motivi che hai citato li ho capiti bene ma è una specie esotica o magari anche in natura crea problemi?
Grazie
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Roberto Pellegrini
Pescia (PT), Toscana - Italia
USDA Z9 - 60 m. s.l.m.
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