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Partiamo dal principio che chiamiamo questi turbellari planarie, ma che in realtà planarie non sono... bensì turbellari!
Hanno proprio un nome scientifico tutto loro, benchè appartengano al genere dei platelminti, come le planarie, e siano in effetti molto simili.
Questi animali, però, vivono in simbiosi con dinoflagellati silicei simili alle diatomee, quindi il modo più rapido per liberarsene è assicurarsi di avere poco silicio in vasca.
Se così non bastasse, soffrono pH alti, per cui curando l'ossigenazione della vasca, appurandosi che il pH sia sempre oltre gli 8.1 grazie anche ad un KH tenuto volontariamente sopra la media (diciamo 10 o 11...) sarà possibile debellare questa piaga.
Se anche così non avessimo ragginto l'obiettivo, in quanto simbionti soffrono molto la privazione di luce, per cui se hai coralli abbastanza resistenti (molli, o pochi LPS resistenti, tipo caulastrea...) potresti fare dei cicli di buio (2-3 giorni di buio completo, poi 3-4 giorni di luce, poi altri di buio...) e vedrai che scompariranno.
In ogni caso, mi sento di sconsigliarti sia i poveri pesci mandarino che lo pseudochelinus, in quanto i primi delicati e difficili ed il secondo di taglia troppo grande per la tua vasca, e per qualsiasi vasca sotto i 150L.
Unica possibilità, farti prestare per qualche settimana un synchiropus margaritatus, il più piccolo dei callionimidi, giusto il tempo necessario per far sparire le turbellarie, e poi restituirlo al proprietario.
Tuttavia, ti consiglio di utilizzare i primi metodi indicati, che uniti alla aspirazione sono i più efficaci e quelli a minor impatto.
Va comunque detto che le turbellarie, e meno tu non abbia in vasca acropore, sono totalmente inoffensive. Sono però tossiche, e se muoiono tutte insieme possono avvelenarti la vasca. Per cui, qualunque trattamento decidi di usare, abbonda con il carbone attivo, per sicurezza.
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