La Tetra, casa storica dell'acquariologia leader nei mangimi, non sempre all'altezza in altri prodotti, ha fatto un ottimo filtro esterno.
Secondo me avrebbe fatto un'ottima cosa a non metterci dentro il materiale filtrante, a parte le spugne a misura.
Questo perché i cannolicchi della metà del primo scomparto non sono per il filtraggio biologico ma per quello meccanico grossolano (come chiaramente indicato dalla stessa Tetra). Sono di bassa qualità e troppo pochi per fare il loro dovere di trattenere lo sporco più grossolano. Consiglio di mettere nel primo cestello in basso i biochips Dennerle o le spugne nere in dotazione. In questo modo si ha un filtraggio biomeccanico che non si intaserà facilmente. Se ci mettiamo la lana o spugne troppo sottili, dovremo aprire spesso il filtro per pulire.
Non ritengo poi le bioballs il miglior substrato per un filtro biologico esterno. Nei due cestelli successivi (secondo e terzo dal basso), ci mettere il materiale biologico vero e proprio, ad esempio siporax, biomax o perle dennerle.
Nell'ultimo cestello invece il materiale filtrante fine: spugna fine o lana di perlon, con lo strato sottile bianco originale a chiudere superiormente il tutto.
Con questa disposizione io apro il filtro una volta ogni cinque-sei mesi (per cambiare il materiale biotrop che uso mettere tra il perlon all'ultimo cestello).
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Giorgio Fonda
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