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Secondo l’art. 32 della Costituzione Italiana, «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
Questo è il punto....il caso welby, a mio avviso, non ha a che fare nè con l'eutanasia, perchè è bastato interrompere la respirazione forzata cui era sottoposto........ non credo ci sia eutanasia quando un paziente chieda volontariamente di non essere curato...(mi spiego, semplificando molto il concetto, se il nostro medico curante ci prescrive delle pillole per il mal di pancia, siamo liberissimi di decidere se prendele o non prenderle....lui non era libero di uscire dall'ospedale e rifiutare le cure, solo perchè le sue condizioni fisiche non glielo permettevano), nè tantomeno con il testamento biologico, che riguarda il caso in cui il paziente non sia più capace di esprimere la propria volontà; welby era perfettamente capace di intendere e volere e ciò che chiedeva non era altro che il rifiuto di qualunque intervento esterno sulla propria persona, ovvero un suo sacrosanto diritto.
C'è ancora tanta strada da fare in tal senso.....speriamo che la sofferenza e il sacrificio di quest uomo serviranno quantomeno al compimento di qualche passo in avanti.
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