|
Intervengo a questa interessante discussione, in quanto da sempre convinto sostenitore di un approccio meno "tecnologico" e più "biologico"della conduzione degli acquari, o meglio dei micro ecosistemi che cerchiamo di riprodurre, ma nonostante questa premessa debbo ammettere che l'esistenza dei nostri ecosistemi è purtroppo per la loro natura stessa indissolubilmente e strettamente legata alla tecnologia:quanto potrebbe resistere una nostra vasca senza l'apporto di consistenti quantità di energia?
La filtrazione è un altra componente che oggi è difficilmente eliminabile, d'altra parte penso che siate tutti a conoscenza dei tentativi fatti, soprattutto in vista dei viaggi interplanetari, della creazione di ecosistemi autonomi, tentativi che hanno dato risultati modestii, in quanto ad oggi la ripoduzione di un ecosistema complesso come quello della nostra biosfera è pressochè impossibile.
Pensare di potere eliminare la filtrazione meccanica con una filtrazione biologica è assolutamente condivisibile, ma ritengo che date le condizioni in cui operiamo (biomassa elevata, quantità d'acqua limitata, capacità del sistema di reintegrare autonomamente gli elementi che vengono metabolizzati o trasformati minima) tale via sia oggi difficilmente percorribile, soprattutto se vogliamo continuare ad avere vasche affollate come le nostre.
Pensate solamente al ricambio che consente l'oceano in un minuto o alla quantità di oligoelementi disciolti presenti, e ai nostri forzi poer fare esigui cambi o integrazioni giornaliere
Anche i nostri mezzi tecnologicamente più evoluti (quale ad esempio una stazione orbitante) hanno difficoltà a consentire la sopravvivenza di un essere umano in per periodi estremamente lunghi, pensate ad una nostra vasca, ed alla loro scarsissima autonomia senza continui interventi da parte nostra
Scusatemi per la lunghezza dell'intervento e comunque ben vengano interrogativi di questo genere
|