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questa reazione è reversibile; ciò significa che aggiungendo una specie di quelle descritte sia a destra del segno "uguale", che a sinistra, il sistema reagirà spostando l'equilibrio dalla parte opposta; se nell'acquario è presente una fonte di carbonato di calcio, (un ghiaietto calcareo), aggiungendo anidride carbonica si porterà in soluzione il calcare contenuto in questi materiali, formando Ca(HCO3)2, incrementando il KH.
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e questa, da quel poco che so, nn rientra nella definizione "propria" di decalcificazione biogena.
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Viceversa se la quantità di anidride carbonica diminuisce, ad esempio per opera delle piante, il Ca(HCO3)2 si scinde per formare calcio carbonato, che precipita, ed acido carbonico."
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Questa,sempre da quel poco che so, rientra in una sorta di decalcificazione biogena,fenomeno ancora più evidente se la somministrazione di co2 è completamente assente.
Tratto da:
http://www.acquaportal.it/Articoli/T...ca/default.asp
L’ anidride carbonica libera in acqua scarseggia sempre, è un gas molto volatile che tende a disperdersi lentamente per raggiungere un equilibrio con quello dell’ aria, soprattutto se l’ acqua è mossa in superficie. In condizioni di carenza di CO2 e quindi di carenze nutritive, le piante stenteranno a crescere ed entreranno in competizione tra loro, nel tentativo di sottrarre il carbonio da tutte le altre fonti disponibili, in particolare dai carbonati e dai bicarbonati. Questo processo si chiama decalcificazione biogena e causa la riduzione graduale della durezza carbonatica (KH) che può assumere valori pericolosamente bassi e conseguenti valori instabili del PH. E’ solo somministrando regolarmente anidride carbonica libera che le nostre piante acquatiche avranno sempre disponibile la loro fonte essenziale di nutrimento.