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Vecchio 16-06-2006, 23:20   #9
GFONDA
Pesce rosso
 
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Sono d'accordo con Pupa e Andrea. Ogni vasca raggiunge un equilibrio proprio e può funzionare anche senza troppi marchingegni tecnici, ma non c'è una regola semplice per farlo: le variabili che interagiscono sono tante e l'equilibrio è sempre precario.
Il mio primo acquario risale a più di 35 anni fa, e con un areatore si mandava avanti tutto: filtro sottosabbia, pietra porosa, ecc. Non c'erano tanti test per i valori dell'acqua, e si faceva tesoro di ogni esperienza. Qualche volta le vasche funzionavano a meraviglia, poi senza apparente motivo morivano o le piante o i pesci. La riproduzione di un guppy era un avvenimento. Fare una bella vasca allora era difficile, ma non è banale neanche oggi, con tutte le diavolerie tecnologiche delle nostre vasche.
Questo per dire che allora come oggi si possono fare delle vasche funzionanti senza CO2, senza filtro esterno, con una illuminazione approssimativa, senza fertilizzanti costosi.
Nessun rimpianto comunque. Della CO2 si può fare a meno, stando attenti a non sovraccaricare di piante la vasca, soprattutto se la vasca non è troppo profonda e non si muove troppo l'acqua.
In una vasca con soli due oranda, senza CO2 né fertilizzante, gli anubias mi crescevano tanto che ogni tanto ne buttavo via un secchio pieno. Ed anche ora in una vaschetta di pochi litri e una lampadina il monosolenium sta un po' alla volta sta occupando tutto lo spazio disponibile.
Allestire low tech, in un periodo high tech può essere una sfida interessante. Comunque ora, a parte la vaschetta di 15 litri, non penserei mai di fare una vasca di piante senza un buon impianto di CO2, preciso e con regolatore elettronico.
A proposito di esperimenti senza cambio d'acqua: ora uso filtri esterni e preferisco toccarli il meno possibile, effettuanto piuttosto cambi d'acqua con acqua d'osmosi. Ma per un lunghissimo tempo non effettuavo i cambi, ma settimanalmente pulivo a fondo il prefiltro in modo da eliminare il più possibile lo sporco e sifonavo il fondo. Non ho mai avuto nitrati bassi come in quel periodo e nessun problema né con pesci (pochi, naturalmente) né con le piante, e nessun'alga. Con pulizie molto frequenti del prefiltro si elimina una parte dei rifiuti prima ancora che inizi il ciclo del carbonio e il filtro biologico lavora leggero. Se invece non si fanno né i cambi né la pulizia assidua del prefiltro, è probabile che prima o poi scoppino dei problemi gravi. L'autrice del libro in questione utilizza invece il carbone attivo, con il risultato di rimuovere comunque le impurità dall'acqua. La mia esperienza (fatta ahimé anche di fallimenti) mi suggerisce che il metodo che garantisce migliori risultati nel tempo sia quello di filtrare lentamente con un filtro molto sporco e di cambiare una quantità d'acqua sufficiente a rimuovere nitrati e fosfati (spesso si dimenticano i fosfati, ma sono la principale causa di infestazione di alghe).
Ciao a tutti
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Giorgio Fonda
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