La sequenza della malattia nel mio caso è stata: puntini bianchi prima più grandi, poi via via più simili a polvere, opacizzazione degli occhi, ridotta mobilità ed incremento del boccheggiamento che verso la fine si fa quasi spasmodico. Ho letto che la malattia colpisce i muscoli dei pesci costringendoli ad una attività quasi frenetica: questo provoca una produzione accentuata di acido lattico (prodotto di rifiuto del metabolismo muscolare) con avvelenamento progressivo (c'è chi sostiene che i puntini bianchi siano accumuli di acido lattico sulla superficie esterna deli pesci). L'arricchimento della dieta con aglio (prodotto che ha una azione debolmente antisettica) o polivitaminici (volti ad incrementare lo stato immunitario)può lasciare il tempo che trova in quanto dipende dallo stato di debilitazione del pesce. L'incremento progressivo della temperatura (c'è chi dice anche fino a 30 gradi) è finalizzato ad accelerare il metabolismo dei pesci (un po' come avviene nell'uomo con la febbre) e quindi ad esaurire prima il ciclo vitale della malattia. E' comunque una procedura discutibile in quanto ogni condizione di stress (sia esso termico, biochimico o "logistico") non fa che abbassare ulteriormente le barriere immunitarie del pesce.
Ho cercato di dirti quasi tutto quello che so e che avrei voluto non dover imparare, almeno non sulla mia pelle (anzi vasca). In bocca al lupo.
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