Esse sono dovute alla differenza di temperatura, di salinità (e quindi di densità), all’ineguale evaporazione delle acque e soprattutto all’impulso dei venti. Per queste cause si originano dei movimenti che mettono in circolazione le acque marine superficiali e profonde.
Le correnti marine possono essere calde e fredde, verticali e orizzontali, oceaniche e mediterranee.
Una corrente si dice calda o fredda, quando ha rispettivamente una temperatura più alta o più bassa di quella delle acque circostanti. Per esempio, sono correnti calde quelle che dall’equatore si spingono verso le regioni polari,correnti fredde quelle che dai poli si dirigono verso le regioni equatoriali.
Correnti verticali: sono verticali tra gli strati superficiali e quelli profondi del mare e viceversa.Correnti di questo tipo si verificano durante il dì per evaporazione delle acque superficiali e durante la notte per raffreddamento delle stesse; infatti nel primo caso si ha un aumento di salinità e nel secondo caso una diminuzione di volume e quindi 1’acqua, aumentando di densità in ambedue i casi, discende in basso e viene contemporaneamente sostituita da altra acqua meno densa (perché meno ricca di sali, oppure più tiepida) che ascende,cioè sale .
Una corrente, invece, si dice orizzontale quando avviene tra masse di acqua (superficiali ed anche profonde) che si spostano con andamento parallelo, o quasi, alla superficie marina. Correnti di questo tipo si verificano nelle acque profonde per mettere in comunicazione le correnti ascendenti con quelle discendenti ;correnti orizzontali si verificano anche nelle acque superficiali per 1’azione prevalente dei venti. Le correnti oceaniche sono quelle che avvengono nei mari aperti; le correnti mediterranee sono quelle che avvengono nei mari interni.
Le correnti superficiali si muovono nella direzione dei venti e risentono 1’influenza della rotazione terrestre.
La velocità delle correnti si misura con appositi strumenti, chiamati correntometri. Essa diminuisce in genere con la profondità e può raggiungere nelle acque superficiali un valore che va da 1 a 10 chilometri all’ora.
ci sono delle zone dove i venti hanno dei periodi di fermo
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