Io davo per scontato fosse mercurio, lo hai scritto tu a inizio topic. Se era alcol tutta un'altra storia.
Se fosse mercurio seccare le rocce non servirebbe perchè le rimetteresti in vasca sempre con il mercurio. Dovresti cambiarle.
Trova una provvisoria sistemazione per gli animali e riparti, magari con un bel DSB, oppure sempre berlinese che ci vuole meno maturazione.
Oppure fai un'ultima guerra ai ciano. Se in qualche modo è stato intaccato il ciclo dell'azoto causando un accumulo di ammoniaca (ione ammonio) che non viene quasi mai misurata in vasca, sarebbe la spiegazione dei tuoi cianobatteri imbattibili. Fossi in te farei un tentativo mettendo in refugium o in vasca caulerpa e chetomorfa, se crescono così rapidamente i ciano con la stessa alimentazione dovrebbero crescere anche le macroalghe.
Crescono e tagli, Crescono e tagli, Crescono e tagli, in questo modo asporti dalla vasca il nutrimento e anche metalli pesanti eventualmente .
Ti copio e incollo un pezzo di un articolo sulle mangrovie che ben spiega come l'ammonio non va sottovalutato:
Spesso in certe vasche si ha un’accumulo di nutrienti, e gli acquariofili impazziscono a sistemare i valori, capita di avere un’infestazione di alghe filamentose orribili e avere i nitrati e nitriti a posto... si da la colpa ai test non buoni, o alle mille cose che possono capitare nei complicati equilibri della vasca... tra i quali c’è anche il fatto che l’ammonio inibisce l’assorbimento e l’assimilazione di nitrati in diversi organismi [11]. Ad esempio le alghe non assorbono i nitrati se la concentrazione di ammonio è superiore a 1 microequivalente (0,018 mg/L) [12]. Questo valore è così piccolo da non essere rilevato in vasca con comuni test casalinghi.
Questo spiega perché si può avere un’infestazione di alghe filamentose orribili e i valori a posto: le micro e macroalghe si stanno nutrendo dell’ammonio di cui neppure ci curiamo, preferendolo ai nitrati che possono restare più o meno stabili a seconda della concentrazione di ammonio. Se il pesce di troppo (la fonte di ammonio) mantiene il valore di NH₄⁺ per esempio a 0,02 questo col tempo influenzerà l’accumulo di nitrati in vasca perché non verranno più assorbiti da nessuna alga, microalga o zooxantella.
Tante volte si parla di come la sovrappopolazione incida negativamente sull’equilibrio della vasca, in un nanoreef basta davvero un pesciolino a mandare tutto in rovina. Il ruolo dell’ammonio non è da sottovalutare perché viene prodotto dagli ospiti ma non viene eliminato dallo skimmer, sbilancia il piccolo ecosistema chiuso che è la vasca e può portare lentamente alla rovina . Affidarsi ai soli batteri è impossibile (infatti si usa lo skimmer per eliminare N ancora in forma organica) ed è difficile valutare se la denitrificazione dei batteri è maggiore della nitrificazione.
Il potere inibitore dell’ammonio sull’assorbimento dei nitrati non è affatto da sottovalutare: per far scattare l’inibizione basta un’attimo nel vero senso della parola, raggiunta la soglia l’effetto è immediato in circa 1 minuto (è dovuto alla depolarizzazione della membrana e all’inibizione della pompa di estrusione di H⁺ della membrana da parte dell’NH₄⁺. L’inibizione osservata successivamente e che richiede almeno un’ora può essere dovuta alla repressione della nitrato riduttasi) ma attenzione che le alghe e le piante acquatiche sommerse ricominciano ad assorbire nitrati uno o due giorni dopo che tutto l’ammonio è stato eliminato dall’acqua, uno squilibrio non da poco.
Tenere in vasca qualche macroalga è certamente un grande aiuto perché assorbirebbe l’ammonio. Una Caulerpa o una Halimeda danno più vantaggi che controindicazioni, cosa volete che sia la fatica di contenerle rispetto a valori di ammonio che non vedete e scatenano l’inferno in vasca?
in altre parole prova a inserire piante per eliminare ammonio, se ne hai. Ma anche per assorbire il mercurio, leggi qua:
Le piante e l’assorbimento di metalli pesanti
I metalli pesanti sono tossici per tutti gli organismi, sia che si tratti di micronutrienti necessari (zinco, rame, ferro, manganese, nichel...) sia che si tratti di sostanze inquinanti per l’ambiente (alluminio, piombo, mercurio...)
La presenza di metalli pesanti preoccupa più gli acquari di acqua dolce che quelli marini perché la tossicità è direttamente proporzionale alla durezza dell’acqua e al pH [13][14], in generale e con le varie eccezioni i metalli pesanti sono più tossici con pH basso e KH basso. Un componente che riduce tantissimo la tossicità dei metalli è il “carbonio organico disciolto” perché ogni milligrammo di questa sostanza ha la capacità di legare a se 1 microequivalente di metallo e portarlo con se nello schiumatoio [15]. Le piante acquatiche assorbono velocemente i metalli pesanti, la velocità di assorbimento dipende dal metallo e dalla specie di pianta, ma in tutti i casi la velocità è maggiore rispetto a qualunque alga.
Per esempio la Elodea nuttalli (acqua dolce) assorbe rapidamente rame e zinco: nell’arco di due ore le radici esposte a 3,2 ppm di zinco accumulano più di 1000 mg/kg di zinco, mentre le foglie ne accumulano circa 300 mg/kg.
L’assorbimento dei metalli è passivo e cresce con l’aumentare dei metalli in soluzione [16], è anche dimostrato che l’assorbimento dei metalli ha poco a che vedere con le esigenze di nutrienti delle piante: li assorbono e basta.
|