Io ho un caro amico, che si è fatto per 5 anni 16 o anche 18 ore al giorno in serra, 7 giorni alla settimana., niente ferie, niente domeniche.
Ha venduto di tutto, dai pesci rossi alle gambusie... perchè quando avvii un'attività e sei 25enne fai i debiti, tanti debiti, e la priorità è ripagarli e presto (la mia attività l'ho avviata a 22, quindi parlo per esperienza).
Però, accanto ai "pesci da battaglia" ha iniziato a tenere 2, 3, 10 vasche di ciclidi "particolari"... le 10 sono diventate 20, poi 50, ora sono oltre 400.
Ha abbandonato i negozi, che gli fruttavano un introito fisso e regolare acquistando migliaia di pesci rossi e guppy e neon e platy e scalari da due soldi e ha deciso di vendere ai privati dei pesci, appunto, "particolari".
E via col furgone in Germania, Francia, Svizzera (un paio di volte ci sono andato anche io con lui)... sveglia alle 3, frontiera alle 6 e rientro a mezzanotte... poi sacchetti da aprire e pesci da acclimatare fino alle 5.
Ora c'è gente che organizza comitive da Lecce, Bari, Torino, Venezia per andare da lui e pagare fior di soldini perchè è l'unico in Italia a fornire certe specie "particolari".
Io credo che il mio amico avrebbe potuto dormire di più, faticare di meno e guadagnare gli stessi soldi... invece ha RISCHIATO, ha saltato diverse notti dormendo sul furgone, ha azzardato una scelta di mercato estremamente settoriale.
Però ha vinto.
Ha vinto perchè ogni mattina si alza per andare a fare quello che gli piace, e che ora gli ripaga gli anni passati a mangiare pane e mortadella con una mano in bilico sulla scala mentre puliva le spugne dei filtri con l'altra.
Quindi, se si persegue la qualità, non bisognA aspettarsi un ritorno immediato.
Bisogna lavorare, pensare, investire sul lungo termine e RISCHIARE.
I risultati arrivano, fidatevi
