Il discorso secondo me è più complicato di come esposto: tenere un pesce in vasca ,indipendentemente dalle dimensioni della vasca e del pesce, come tenere una pianta in vaso, indipendentemente dalla pianta e dal vaso, potrebbe essere considerato contro natura.
Premetto: il negoziante che tiene o vende pesci in maniera non consona... come il vivaio che mantiene e/o vende piante in maniera non consona... andrebbero denunciati!
Detto questo vorrei dire che considerare i Bonsai piante "castrate" per partito preso denota scarsa conoscenza dell'argomento (è come dire per partito preso che un pesce in una vasca è un "carcerato"); provo a sintetizzare di seguito il perché (secondo me si intende

): le piante in natura tendono a svilupparsi in altezza ed in ampiezza producendo generalmente sul ramo 2/3 gemme di cui solo quella più esterna si sviluppa dando origine, appunto, al processo di accrescimento (le altre funzioneranno da riserva di sicurezza); può accadere, in maniera naturale (ad esempio una grandinata), che questa gemma o rametto appena sviluppato venga reciso e che, per difesa, la pianta si organizzi per far "partire" la prima gemma di riserva (che essendo tardiva si svilupperà meno vigorosamente con foglie piccole ed internodi corti)... andando a semplificare il "bonsaista" sfrutta questo meccanismo del tutto naturale per stimolare la pianta a "crescere" verso l'interno (si lasciano crescere i getti primaverili per far mantenere vigore alla pianta e successivamente al termine della gettata si potano i getti più forti - generalmente sull'apice - in modo da favorire il processo suddetto).
Questo metodo di operare si utilizza anche con l'apparato radicale rimuovendo le radici più grandi (inutili al processo di nutrimento della pianta) che servono solo da "ancoraggio" (inutile in vaso) e favorendo lo sviluppo, appunto, di quelle fini che invece servono proprio all'alimentazione (ed alla salute della pianta). Considerate che in media, un bonsai curato nella maniera corretta, vive centinaia di anni come in natura.
Tutto questo per dire che se si opera con cognizione di causa (come nel caso dell'acquariofilia) e si seguono tutti quelli che sono i processi fisiologici "naturali" delle piante nell'arte bonsai non c'è nulla di "barbaro", "brutale" o di eticamente contestabile (IMHO); in più, grazie allo studio che c'è dietro, si riesce a capire ed ad apprezzare molto di più la natura che ci circonda. (pensiero profondo... non è da me!
![:-]](http://www.acquariofilia.biz/images/smilies/02.gif)
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Un saluto. -28
PS: il bonsai, secondo quanto si dice, nasce in cina tra le popolazioni nomadi che erano solite portare con loro piante medicinali in vaso alle quali apportavano "regolari" potature secondo necessità...
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DImenticavo... ma voi in giardino le piante e le siepi non le potate?
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