Ti ringrazio per la risposta!
Ho leggiucchiato un po', e ho visto che il betta si presterebbe bene all'idea perchè
1) Si riproduce meglio in acque non particolarmente profonde (20

cm, il mio caso)
2) Bastano 20

lt perchè una coppia possa riprodursi
3) Non richiede noci di cocco o altri inestetismi del layout
4) A vedersi è figo
5) Non ha particolari richieste di acqua a parte una temperatura tendente al "tropicale".
L'unico punto a sfavore è il fatto che prediliga un'alimentazione a cibo vivo.
Ora, le mie caridine si riproducono ad un tasso costante: in un paio di mesi sono passate da 4 a 15.Tra l'altro nell'acquario vecchio, fedele all'idea che "i gamberetti sopravvivono dappertutto" li avevo lasciati per circa un mese senza mangime, con illuminazione scarsa (filtrata dalle piantine galleggianti che si erano riprodotte a dismisura), e nell'ultima settimana addirittura SENZA POMPA (che si era guastata, guasto che ho notato solo dopo attenta osservazione perchè la tenevo davvero al minimo).
In queste condizioni che fino a qualche mese fa avrei ritenuto "impossibili" (ero un fanatico del controllo TOTALE dei parametri) hanno sostanzialmente duplicato con successo il loro numero, cibandosi di alghe, delle poche lumache morte e del marciume che scavavano nella sabbia. E' stato un test rischioso ma mi ha fatto capire come, almeno le caridine, sono degli ossi duri.
Ecco, questa lunga parentesi per dire che mi dispiacerebbe che il primo fighetto con la pinna lunga arrivasse nel loro ambiente e me le mangiasse. Anche perchè, figliando, sono pieno di micro-caridine di pochi millimetri, sicuramente estremamente appetitose per un betta in piena fase post-coito.
Ora, se mi dite che i betta d'allevamento hanno mangiato sempre roba surgelata o mangime secco, potrei pensarci, altrimenti non so.
L'esperienza coi neon l'ho già avuta, in litraggio simile, ne avevo presi 5. Sono durati tanto, stavano bene ma sarebbero stati meglio in acquario più grande. Quello che il mio stesso acquarista mi ha consigliato sono i neon "più piccoli", che lui chiama Diamond: essendo grossi sostanzialmente la metà di un neon standard, si muovono molto meglio in spazi angusti e fare un piccolo banco di un 5 o 6 non dovrebbe presentare eccessivi problemi. Non conosco il nome scientifico, sono sostanzialmente dei neon in miniatura con una forte sfumatura metallizzata blu elettrico.