|
Quote:
|
Comunque il messaggio non era quello, ma che eticamente non trovo giusto privare i pesci della propria libertà. Anche se da animalista dico che prima di questa battaglia ci sono cose ben più gravi da combattere. Alla fine chi fa acquariofilia in un certo modo, ama davvero i propri pesci.
|
spesso però è grazie agli acquariofili che certe specie ormai estinte in natura sopravvivono ancora: è il caso di moltissimi ciclidi del lago Vittoria: dove l'introduzione dei persici del nilo ha ditstrutto tutto l'ecosistema, la biodiversità è stata distrutta.
Moltissimi haplochromini sono a rischio e tanti sono estinti in natura, esistono solo nelle vasche.
Stessa cosa con i killifish, i cui biotopi sono sempre più a rischio (ad esempio il buon MarcoAIK detiene dei killi sudamericani che vivevano in una sola palude....dove adesso verrà creato un aeroporto militare)
poi si, ci sono casi di pesci wild che magari mal si adattano alla cattività, che sono a rischio ma vengono importati e acquistati lo stesso.....e qui ognuno potrebbe evitare di acquistarli e alimentare il circolo vizioso.
Oppure preferire sempre esemplari riprodotti ai wild quando possibile
come vedi, acquariofilia e amore per la natura possono andare di pari passo (soprattutto se contiamo che i pinnuti, squali a parte, non interessano quasi nessuno dei cosiddetti "animalisti"....ma a noi che li conosciamo si!!!)