Come non condividere MARCO.
Fare un processo ad un sistema mediatico, giusto o sbagliato che sia, non ha senso alcuno di fronte ad una morte che tale è, chiunque coinvolga, noto, anonimo, giovane o anziano.
Pietro probabilmente tutto questo non l'avrebbe voluto e questo lo dimostra la vita che ha fatto dopo la notorietà acquisita col GF.
La morte è l'unica parte che non si recita. Possono recitare quelli che rimangono, ma non chi manca.
Se ne parla perchè sta nelle cose. Così come si parla di gossip; o di politica (spesso inutile quanto il gossip); delle morti sul lavoro e di molto altro.
Spesso può essere un momento di riflessione, perchè chi sta sotto i riflettori può dare spunti di riflessione. La valenza di una riflessione è la crescita che può portare in ognuno di noi e in questo la notorietà è un "valore".
L'importante è che non si strumentalizzi e in questo caso, per fortuna (e forse per merito) almeno la strumentalizzazione non c'è stata.
Facciamo ogni giorno ******* che possono condurre a gravi conseguenze e non per questo - o almeno non tutti - siamo dei deficenti come ha detto qualcuno qui.
La vita è un insieme di errori; di rimpianti; di momenti di euforia e di tristezza ma talora togliersi anche le c.d. *******...significa togliersi una parte emozionale che ci raggiunge in un profondo che la vita quotidiana non dà.
C'è chi ne ha più bisogno di altri. Ed in questo a me spiace "meno" per lui, in quanto è mancato facendo ciò che gli dava emozione.
Per chi rimane è diverso e credo che tutti l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle.
Pietro sembra veramente essere stato una buona persona, come molti.
E il dispiacere che ne segue non toglie nulla a quanto ne può derivare per altri meno noti.
Almeno in questo, le nostre emozioni sono infinite...
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"La vita è tutto un equilibrio sopra la follia" (Vasco)
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