|
ragazzi, ovviamente delle differenze ci sono, però sono piccole e soprattutto suscettibili di variabilità ambientale.
Questo succede con moltissime piante, con i metodi di indagine morfologica si può arrivare in alcuni casi con sicurezza solo al genere, questo non è una cosa dovuta all'incapacità di chi fa la descrizione o di chi la interpreta, ma dal fatto che ci sono piante che sono state divise in specie diverse perchè presentano alcune differenze magari però in un unico stadio vegetativo, o in una particolare condizione, magari sono ecotipi...
Quindi la sicurezza ce la da solo l'analisi del DNA che però non mi sembra il caso.
La struttura delle foglie di cui parlavate voi è già una caratteristica variabile, per prima cosa perchè si divrebbe trovare una foglia "tipo" cioè che presenti le caratteristiche medie della specie (non tutte le foglie sono identiche) per seconda cosa la conformazione in questo caso è sucscettibile di cambiamenti per cause ambientali, soprattutto in piante come la limnophila che presenta una spiccata eterofillia tra foglie sommerse ed emerse.
cmq se si hanno le 2 varietà in mano delle differenze si trovano, ma se ne abbiamo una sola, è davvero impossibile.
Questo non lo dico solo io, sul libro "piante d'acquario" nella scheda delle limnophila anche la Kasselman indica la difficoltà di determinazione.
ciao!
|