|
Quote:
|
Quote:
Ad ogni modo la sostanza organica (umificata l'ho detto prima ) è importantissima ovviamente, ma tecnicamente un terreno di soli minerali potrebbe funzionare (senza considerare il fattore C/N e quindi la mineralizzazione) solo che non è conveniente.
Scusa Fabio, ma qui non capisco cosa vuoi dire.....
|
cerco di spiegarmi.
Come abbiamo detto un suolo è formato dai vari componenti che possiamo racchiudere essenzialmente in frazione minerale e frazione organica.
Quello che intedo dire è che tecnicamente un suolo di sola frazione minerale, formato quindi sabbia, limo e argilla, senza sostanza organica, tecnicamente potrebbe funzionare perchè l'apporto di minerali dati dalla CSC dell'argilla e da quella minima parte di frazione solubile potrebbe essere sufficiente. Certo non consideriamo in questo modo la mineralizzazione della sostanza organica e quindi l'apporto di N e P dato da questa.
Questo discorso è solo legato al fatto che non possiamo avere una sostanza organica sufficiente in vasca, perchè la sua umificazione porta alla formazione di sostanze nutritive, N e P, ma che in vasca portano i noti problemi. Questo è uno dei motivi che poprio non mi convince del tutto della terra da giardino, come dicevi tu, nella norma la SO è elevata (anche se questo è veramente molto relativo, perchè dipende da come è stato gestito, a partire ad esempio dal metodo usato per lo sfalcio, le differenze sono enormi, ma possiamo considerarlo circa come un prato stabile...).
|
Quote:
|
Hai detto bene. Un tale tipo di terreno produce ottimi rendimenti SOLO se REGOLARMENTE BEN lavorato, ossia arato, rigirato, erpicato ed areato, proprio per sfruttare le sue ottime capacità nutritive (nel tuo caso stiamo parlando di depositi alluvionali, richi anche di nutriente limo) ma evitare o ridurre le problematiche di asfissia e compattamento. Ma tali operazioni, in un acquario, le vedo ardue da attuare......
|
certo, anche questo esempio era per il ciò che dicevo prima, il contenimento della frazione organica.
|
Quote:
|
Proprio per questo che l'akadama è una terra particolare, costosa e non di facile reperibilità. Perchè proviene solo dalle foreste di Cryptomeria in Giappone, dove, NATURAlMENTE, si rinviene in agglomerati originati da processi vulcanici. Tant'è che quando viene lavorata, non viene compattata, ma sbriciolata in diverse e più regolari granulometrie.
|
Sì certo, il fatto che sia solo naturale... be l'akadama originale Hard quality sì... di altre tipologie c'era stata già polemica in precedenza perchè prodotte con processi artificiali tramite cotture e pressioni, ma che hanno dato risultati meno efficienti soprattutto in compattezza.
|
Quote:
|
Certamente. Ma stiamo parlando di risaie e colture intensive, quindi di habitat e condizioni particolari. In una comune terra da giardino, la probabilità che ci siano patogeni specifici che riescano a proliferare in acqua e sterminarci piante ed animali personalmente non la ritengo molto alta.
Ma ripeto, se si vuole sterilizzare il tutto, non ci sono problemi particolari.
Il bello dell'acquariofilia è che ci sono diverse strade che possono portare al medesimo risultato e strade identiche che possono condurre a risultati completamente differenti.
Tutto sta nel ponderare le azioni che si compiono e nel valutare le reazioni che si ottengono.
|
Sì certo la potenzialità è minore, infatti questo è uno dei motivi per cui nelle colture si fanno le rotazioni, limitare la specializzazione. Diciamo però che la dotazione di patogeni di un suolo è veramente molto alta e varia. Una cosa interessante da provare è seminare la stessa pianta in 2 vasetti, uno con terra naturale, e uno con la stessa terra ma sterilizzata; quando queste saranno allo stadio di plantula, le si estrae dal terreno e si gurdano le radici. Quella nel terreno sterilizzato presenta una radice di di solito dritta bianca e piuttosto lunga (contiamo i fattori genetici) e la plantula è più sviluppata, mentre quella nel suolo naturale presenta moltissimi attacchi da patogeni identificabili come macchiette marroni, la radice è di solito corta e molto più ramificata, la pianta è più piccola.
Tutto questo è solo un esempio puramente acccademico ma che ho inserito solo per dire che cmq i patogeni ci sono e parecchi, certo alcuni sono specializzati ma molti invece sono polifagi e questo può essere un problema se per caso ci entrasse anche 1 sola spora di un fungo patogeno per una specie che intendiamo coltivare.
Certo puoi può arrivarci in altri 2000 modi ovviamente, però personalmente una sterilizzazione anche parziale la vedo bene (i funghi di solito resistono meno alle alte T).
|
Quote:
|
e fare una maturazione del suolo extravasca? secondo me:
- stendere il terreno in uno strato sottile al sole per ottenere una solarizzazione, così facendo luce e ossigeno accelerano il processo di mineralizzazione della s.organica e limitando i patogeni, faccendo "fuggire" la parte di s.o. vivente
- dopo di questo mettere il terreno in un secchio con dell'acqua e lasciarlo la anche una settimana
- dopo questo seccarlo in forno o in stufa
fatto ciò posso inserirlo in una vasca già avviata, svuotata, inserito il fondo, riallestita e riempita di nuovo con tutti i materiali acqua compresa?
|
be la solarizzazione da sola non ti mineralizza nulla realmente...
Se tu volessi veramente far mineralizzare si dovrebbe cercare di ottenere le migliori condizioni di vita per i microrganismi, lasciarli lavorare, in questo modo il suolo matura... Inconvenienti? nel frattempo invecchi
