Intervengo in questo interessantissimo topic riassumendo alcuni concetti
Le clorofille a e b assorbono (ovvero, utilizzano) l'energia nelle regioni rispettivamente 420 e 680 nm per la a e 480 e 630 per la b.
In altri termini assorbono i blu ed i rossi, riflettendo i verdi; ovviamente questo vale per le "piante verdi".
Abbiamo poi altre due tipologie di clorofille: le c (c1 e c2), tipiche delle alghe marroni (diatomee), e la d tipica di alcuni cianobatteri (alghe azzurre), attiva per il range 350

0nm, evidentemente molto ampio (i cianobatteri sono i responsabili della liberazione di ossigeno nel precambriano, quindi noi esistiamo grazie a loro

)
Le alghe verdi e le piante verdi hanno prevalentemente clorofille b, mentre le piante verdi anche le a.
Ora riportiamo tutto questo nel nostro microcosmo subacqueo, ove la colonna d'acqua oscilla fra i 30 ed i 50 cm (altezza della vasca meno lo spessore del fondale meno il pelo libero).
Come già evidenzianto, sono le radiazioni rosse le prime ad essere assoribite dal mezzo (l'acqua), mentre le blu passano senza attenuazione rilevante. Questa considerazione porterebbe a pensare di fornire una luce a spettro completo, con l'aggiunta di un "rinforzino" di rosso-arancione.
Ad esempio 3 T5 865 con una 830.
La presenza eccessiva di alghe potrebbe indicare un eccesso di radiazione blu, che le favorisce nella competizione con i vegetali superiori.
Riduciamo i blu: passiamo a 2 865, 1 840 ed 1 830.
Forse abbiamo bilanciato meglio per le piante, ma la vasca inizia ad assumere ai nostri occhi un giallino malaticcio.
Aggiungo un ultimo aspetto che influisce sull'assorbimento delle radiazioni alle varie lunghezze d'onda: la torbidità, ovvero la presenza più o meno marcata di pulviscolo in sospensione, che può essere di granulometria visibile all'occhio umano, oppure tanto fine da essere invisibile, ma in grado di diffondere ed assorbire una parte non trascurabile della radiazione in transito.
Come la mettiamo?
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