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*Tuesen!*, quindi niente zone nere :-/ , strano io quando mi è capitato di martellare rocce un po' grossine le ho sempre trovate, il nero dovuta alla sabbia credi fosse marcescenza o proprio zone anaerobiche? ora però dicci che rapporto usi/usavi/userai e perchè, inoltre quali credi sia il migliore da consigliare a chi inizia?
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Allora, oggi ho preso rocce vive spurgate, spaccate, niente zone nere...in compenso tante aiptasie.
Il nero dovuto alla sabbia è marcescenza causata da zone anaeorbiche, zone con assenza di ossigeno e presenza di NO3. Da notare che queste zone si limitano a uno strato molto sottile (0,5cm-1cm circa dalla superficie della sabbia verso il fondo) poi la roccia ritorna bianca, tipica calcarea....non escludo però che in queste zone "pulite" possa esserci attività batterica di qualche entità.Queste zone ci sono indipendentemente dall'altezza del fondo, non ho mai avuto un dsb ma sono sicuro che le zone riducenti si limitano agli strati superficiali del letto di sabbia, in profondità nn credo si abbia una buona azione batterica. Conferma ne sono state le prove dell'americano di qualche anno fà, che con vari spessori di fondo nn rilevò nessuna differenza sostanziale nella riduzione dei NO3. Detto ciò pensate alla strada che deve fare l'acqua per raggiungere gli strati profondi delle rocce. quandi arriva gli NO3 sòn già consumati nelle zone superficiali, inoltre, se il sistema di riduzione si basasse sulla permeazione dell'acqua all'interno delle rocce, il tempo di abbattimento dei NO3 diventerebbe insostenibile.Tutto questo riporta alla mente le parole di Rovero, il quale affermava (non ricordo se lo aveva letto da qualche parte) che i processi biologici di riduzione del nitrato avvengono per prossimità e questo è vero anche nei filtri riducenti classici. Ciò che succede è questo, l'ammonio/ammoniaca vengono trattati da una prima serie di batteri aerobici, i quali consumano tutto l'ossigeno disciolto in acqua. immediatamente dopo si insediano colonie di batteri in grado di respirare l'ossigeno presente nei NO3 riducendo così il nitrato. Naturalmente questo processo avviene in spazi molto ristretti e necessita di cibo.Questo è riscontrabile nei vecchi filtri a spugna nei quali l'a cosa importante è la velocità che ha l'acqua di attraversare la spugna di filtraggio in modo da dare tempo ai batteri aerobici di consumare l'ossigeno disciolto.
La mia piccola esperienza è iniziata con vasca da 300 lt e 60 kg di rocce vive....una massicciata di sassi da paura, a metà percorso ho tolto metà rocce e nn è cambiato nulla nel metodo di gestione, i valori sono rimasti gli stessi, nessun picco, nessuna variazione. All'inizio avevo fondo di jumbo che si riempie di schifezze, poi messo sugar viva, porta tanto bentos apporta carbonati e nn crea problemi, talvolta qualche ciano quà e là, metto dai 4 ai 6 cm circa.
Quante rocce a un neofita? Bhò? Fatelo spendere via sennò i negozianti falliscono

hanno famiglia anche loro no?
