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...comunque, non è detto che un "acquariofilo consapevole" sia un pessimo cliente....
Può essere un buon cliente, anche se sa cosa compra.... magari non comprerà barattoli di robaccia con scritto sopra "flakes" o vari... ma si farà la scorta di larve di zanzara surgelate o artemia, o magari altro... E poi, invece degli inutili biocondizionatori, potrebbe acquistare foglie di terminalia cattappa sostanze umiche di buona qualità... sabbie e ghiaie, nonchè legni di torbiera.. naturalmente le piante adatte, e non i miseri spatiphillium (che marciscono in un nanosecondo) oppure piante a stelo che vogliono riflettori da stadio quando lui ha un neon da 15watt...
Magari, sapendo che la maggior parte delle vasche ha poca luce, potrebbe vendere di più microsorium, anubias, najas e magari sempre di più muschio di java..
E poi i pesci.... Se un ipotetico cliente, invece di comprare una collection di pesci vari, ordinasse, ad esempio, un gruppo di iriatherina werneri e due o tre coppie di tateurdina ocellicauda per la sua vasca da 200 litri, non sarebbe meglio? lui è contento perchè ha un acquario equilibrato..e il negoziante è soddisfatto perchè ha il suo guadagno... Magari, se il negoziante è preparato, potrebbe chiacchierare con il cliente su di un eventuale deposizione delle tateurdina, e magari.. se tutto va bene.. il cliente può portargli delle tateurdina riprodotte da lui (e magari il negoziante compensarlo con qualcosa) che il negoziante stesso può rivendere ad altri clienti....
....non credo che i negozianti sarebbero scontenti se si porta loro dei bei pesci riprodotti e allevati bene e in salute... sarà una versione idilliaca, ma io spero che diventi sempre più frequente e diffusa.... anche se come Giudima scrive.. le varianti "punto 1" e "punto 2" sono le dominanti... -28d#
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