Discussione: le roccie vive
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Vecchio 27-11-2005, 20:33   #1
hogan
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Come realizzare una mini barriera corallina
Le rocce vive, come abbiamo visto, portano con sé un'infinità di organismi e microrganismi. Molti, una volta giunti in vasca, si riproducono e si propagano con facilità. Molti altri, invece, non possono sopravvivere al viaggio e al contatto con l’aria: sono destinati a marcire e, una volta inseriti in vasca, diventano una fonte di inquinamento. Ciò accade soprattutto con le spugne.
E' dunque evidente che le rocce vive vanno inserite in vasca solo ed esclusivamente nella fase dell’allestimento. In un acquario già avviato possono essere aggiunte di tanto in tanto, ma solo in piccole quantità, pena un pesante impatto sull'ecosistema dell'acquario.
Appena estratte dalla scatola, le rocce vanno osservate con attenzione: eventuali organismi marcescenti vanno rimossi con una spazzolata energica. Prima di cominciare ad introdurle in vasca è meglio anche sciacquarle in acqua salata spruzzandole magari con una piccola pompa. Durante questa operazione è meglio tenere a portata di mano un secchio con qualche litro d'acqua della vasca: se durante l'ispezione dovesse comparire qualche ospite a sorpresa, conviene catturarlo e metterlo nel secchio. In un secondo momento si deciderà se è il caso di inserirlo nell'acquario oppure se può costituire un potenziale pericolo per i futuri ospiti.
Le rocce vive vanno sistemate in vasca prima di aggiungere la sabbia. Se sono particolarmente pesanti o numerose è più prudente non appoggiarle direttamente sulla lastra di vetro del fondo ma sistemarle su un foglio di pvc. Possono andare molto bene anche i cerchi in plastica (utilizzati per l'appoggio di grosse mattonelle in cemento) che si trovano nei negozi di edilizia o nei garden.


I cerchi in pvc che si trovano nei negozi di edilizia o nei garden.
Sono ad incastro e possono essere sistemati uno sopra l'altro.

E' importante realizzare una costruzione più stabile possibile e senza pezzi in equilibrio precario o che rischiano di spostarsi e cadere. La struttura deve rispecchiare quella spettacolare del reef con grotte e fessure dove gli organismi possano trovare rifugio. Se si è scarsi di fantasia ci si può ispirare a scenari naturali osservando qualche foto di fondali corallini.
La barriera può avere le forme più svariate. E' importante, però, partire con un'idea di massima perché, nel caso di ripensamenti, non è facile montare e smontare una piccola barriera corallina in una vasca piena d'acqua. Occorre procedere con calma, pezzo dopo pezzo, riflettendo bene. Se necessario, per tenere in posizione alcune pietre si possono usare tubi in pvc, oppure lacci in plastica (del tipo utilizzato dagli elettricisti) oppure ancora le speciali resine bicomponenti che induriscono anche sott'acqua.
Ricordiamoci comunque che, nel corso dei mesi, le rocce tenderanno a cementificare e che la struttura che abbiamo realizzato diventerà un corpo unico grazie all'opera delle alghe calcaree.


Lacci in plastica di varie lunghezze ottimi per bloccare le rocce

Se la vasca è molto grande, sono ottime le cassette in plastica da frutta: inserite rovesciate costituiscono un ottimo telaio per realizzare una grotta.
Ricordiamoci che l'ingresso delle grotte deve essere visibile dall’esterno dell'acquario: diventeranno uno dei punti di attrazione della vasca perché pesci ed invertebrati vi si rifugeranno quando si sentiranno disturbati.
Le rocce non andranno posizionate come dei mattoni (cioé cercando maggiori superfici d'appoggio possibile) ma, al contrario, dovranno dare vita ad una struttura ricca d'anfratti e cavità che, oltre a fornire numerosi nascondigli ai pesci, consentirà una buona circolazione d'acqua all'interno. Le rocce più grosse e più spoglie vanno sistemate alla base. Le altre sulla cima.
In linea di massima dovremo rispettare la posizione che la roccia aveva in mare: la parte chiara e con meno incrostazioni andrà rivolta verso il basso, quella più scura e ricca di organismi verso la luce.
Cerchiamo di prevedere anche piccole terrazze sulle quali sistemeremo, una volta che la vasca sarà matura, gli invertebrati sessili che hanno maggior bisogno di luce. Allo stesso modo realizziamo delle sporgenze in modo da creare angoli d'ombra adatti ad organismi che non amano l'illuminazione diretta.
La struttura rocciosa dovrà appoggiare il meno possibile sulle lastre laterali. Ciò per due motivi: prima di tutto perché le pietre righerebbero il cristallo, secondariamente perché una roccia vicina al vetro ostacola gli interventi di pulizia della lastra da eventuali incrostazioni.
Non appena terminata la costruzione della barriera è opportuno togliere l'acqua di troppo e far partire lo schiumatoio per dare inizio al lungo "sonno" della vasca: una pausa di alcune settimane che consentirà alle rocce vive di risvegliare gli organismi che le popolano. Nei primi giorni di maturazione consiglio di tenere spente le luci. Le lampade andranno accese a partire dalla seconda settimana e con gradualità, aumentando il fotoperiodo di un paio d'ore al giorno. Questo stratagemma, nella maggior parte dei casi, scongiura l'insorgenza di alghe filamentose.
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