E' una filosofia di gestione proposta dalla dottoressa Diana Walstad (Ecologia dell'acquario di piante, da leggere assolutamente).
Dati alla mano, il terreno comune contiene ferro, magnesio, calcio, potassio, manganese, etc. etc. in dosi tali da soddisfare il fabbisogno delle piante per decine di anni.
Azoto e fosforo li forniamo noi con il mangime.
In pratica si tratterebbe di ricreare quanto più fedelmente possibile un piccolo ecosistema quasi autosufficiente, con tutto il suo corredo di fauna bentonica.
Il mio progetto prevede due, massimo tre cambi d'acqua parziali nell'arco dell'anno
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