Aggiungo che, essendo l'acido acetico una grossa fonte di carbonio organico, i residui eventualmente rimasti nella ghiaia rischiano di provocare, una volta rimessi in vasca, un'esplosione batterica, con conseguente torbiditā dell'acqua, calo di ossigeno, ecc.
Credo che sia per questo che si usano composti del cloro negli acquedotti: il cloro non č "sfruttabile" a livello batterico come il carbonio (e come cloruro č giā abbondantemente presente in acqua ed č innoquo).
E' vero che il cloro nuoce se respirato in dosi abbondanti (vedi l'esempio piscina), ma personalmente, per disinfettare ciō che non č "bollibile" (plastica, retini, ecc.), uso da anni una soluzione di candeggina (ipoclorito di sodio) e acqua che, dopo abbondante sciacquatura e asciugatura, diviene innocua (credo che eventuali residui di ipoclorito diventano cloruri, ma correggetemi se sbaglio). In fondo, nel secchiello dove metto la roba a disinfettare, non devo nuotarci nč respirarci.
Per materiali inerti e resistenti al calore (ghiaia compresa) ribadisco che č meglio la bollitura.
__________________
Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
|