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Vecchio 04-11-2009, 09:07   #2
ALGRANATI
Pesce pagliaccio
 
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Allevando Orchid Dottyback (Pseudochromis fridmani)

PARTE 2


Introduzione

Nell'articolo precedente ho spiegato come ho allevato una nidiata di Pseudochromis fridmani per 35 giorni ma non riuscii a portarli fino alla metamorfosi. In questo articolo descriverò le tecniche che ho applicato per allevare questi pesci fino allo stadio adulto. Incontrai diversi problemi nell'allevamento di questi pesci, principalmente per riuscire a fornire con regolarità cibo altamente nutriente , tenere i pesciolini in ambiente adatto per evitare problemi fisici sbattendo la testa e infine ridurre la mortalità dovuta a infezioni batteriche.


Nuova Sistemazione

La sistemazione che uso ora consiste di una vasca da 24x12x12 per le larve,di un pozzetto da 160 litri e di un recipiente di espansione 24x15x15. La vasca delle larve è collegata al pozzetto per mezzo di uno sterilizzatore di UV e una pompa. Il pozzetto contiene anche uno schiumatoio e di un mezzo per filtrare biologicamente. Dentro la vasca delle larve ci sono quattro linee di aria, una per ogni angolo con una quantità molto bassa di bolle che emergono. La vasca è coperta da un setaccio con maglie abbastanza grandi per permettere ai rotiferi e all'artemia di passare ma non alle larve. Sopra la vasca ci sono due lampade da 55W che restano accese per 13 ore al giorno con un timer.

Provare ancora

Ormai sono in grado di predirre quando le uova si schiudono con errore di un ora e i genitori
depositano le uova con regolarità ogni 6 giorni. La femmina ha ancora leggeri danni alle sue pinne durante la deposizione delle uova e il maschio sta quasi sempre nel nido per covare le uova. Rimuovendo le uova durante la notte quando dovevano schiudersi sono stato in grado di assicurare che tutte le larve emergessero.Comunque è importante assicurare che solamente le larve che potevo allevare siano state prese, prendendone troppe potevo mettere a repentaglio l'intera nidiata se non avevo cibo a sufficienza. La nuova nidiata di pesciolini è disposta nella vasca delle larve che contiene rotiferi e fitoplancton come sorgente di cibo dei rotiferi. La vasca delle larve è isolato del resto del sistema ed è solamente sciacquato un paio di volte al giorno. Ciò significa che le larve stanno vivendo in un ambiente che ha costantemente disponibili rotiferi arricchiti, vuole anche dire che non ho da alimentare costantemente le larve come dovrei con un sistema a scorrimento. Altro vantaggio è che l'acqua è costantemente rinnovata con fitoplancton. Ciò sembra avere un effetto positivo sul comportamento dei pesciolini. Le larve dei P. fridmani sono fototropici e in una vasca con acqua pulita sono costantemente diretti verso i punti più luminosi della vasca battendo contro i lati e aggregandosi negli angoli.. La luce ambientale,l' acqua pulita e le bolle d'aria in ogni angolo del recipiente mantengono l'intera nidiata al centro della vasca . Le vasche sono lavate due volte al giorno per fornire acqua pulita, i rotiferi sono raccolti con un grande setaccio in superficie e rinviati al serbatoio, ciò mi permise di gestire la nidiata senza sprecare enormi quantità di rotiferi e anche dedicare molto poco tempo per la manutenzione.

Cambiando l'Alimentazione

Ora ho allevato nidiate con differenti varietà di fitoplancton ed è difficile dire quale diede il miglior risultato., comunque trovai che il rapporto 1:2 DHA:EPA che menzionai nell'articolo precedente meno soddisfacente, ora uso un contenuto di EPA più alto del DHA. Nell'articolo precedente dissi anche che avevo problemi con deformazioni della bocca con una nidiata, non mi era chiaro se ciò era dovuto a danni fisici a causa dello sbattere la testa o a carenze nutrizionali di vitamina C. Risolsi il problema di sbattere la testa con una nuova forma della vasca e allo stesso tempo iniziai ad aggiungere vitamina C sia all'allevamento del cibo che alla stessa vasca della nidiata. Poichè facendo ciò non ho notato alcuna delle deformità precedenti sono propenso a pensare che il problema era dovuto allo sbattere della testa , ma non posso essere sicuro.I pesciolini si svilupparono molto bene con questo nuovo sistema per i primi 10 giorni, si alimentarono esclusivamente di rotiferi e sono lunghi almeno un centimetro nel 12esimo giorno. Nel sesto-settimo giorno i pesciolini fecero ovviamente il loro primo cambiamento poichè il loro sistema digerente cominciò a piegarsi. Entro il 13esimo giorno cominciarono ad aver bisogno di maggior cibo e ciò accade quando le cose iniziano ad essere più ingannevoli.

Il prossimo cibo più facile da fornire è l'Artemia, ma come spiegai precedentemente l'Artemia è una fonte nutrizionalmente povera poichè non si alimentano finchè non raggiungono lo stadio instar 2
e l'esoscheletro duro. Il 13esimo giorno iniziai a dare un pò di Artemia appena dischiusa che fu prontamente presa dai pesciolini.. A parte i problemi nutrizionali con l'artemia vi furono anche difficoltà con i batteri. L' Artemia può avere un gran numero di tipi differenti di batteri che vivono su esse, alcuni dei quali possono causare mortalità nei pesci. Al fine di limitare le perdite dovute a infezioni batteriche usai un battericida nella vasca delle larve con più o meno successo sulle differenti nidiate.


Invecchiando

Durante i giorni seguenti continuarono a modificarsi fino a che il 31esimo giorno due terzi della nidiata erano giovani mentre l'altro terzo era fortemente post larvale. La maggior parte dei giovani ora accettavano piccoli pezzi di gambero tagliato, certamente avevano un forte appetito andando per prima sempre verso i pezzi più grandi , cercando di rimpinzarsi, con pezzi di gambero la metà delle loro dimensioni. Quando i pesciolini fecero la metamorfosi per pochi giorni fu relativamente facile far loro accettare qualsiasi cosa gli offrivo, congelato, essiccato, lamellato o pelettato tutto andò giù con entusiasmo. I pesciolini impararono presto a collegarmi al cibo e avevo solamente da avvicinarmi alla vasca e un branco di sblorditi piccoli pesci mi seguiva su e giù, compressi contro il vetro della vasca quanto più poteavno. Entro il 35esimo giorno tutti i pesci avevano fatto la metamorfosi e trasferii settantasei giovani Orchid dottypacks per crescere fuori della vasca. Per fornire una copertura legai un certo numero di tubi a mazzi e li appesi alla vasca, ciò mi facilitò la rimozione dei tubi quando pulivo la vasca per prendere i pesci.
Il comportamento territoriale di questi pesci inizia subito dopo la metamorfosi e sebbene raramente si verifichino degli incidenti scoprii che trasferire regolarmente i dominanti del gruppo in un'altra vasca di crescita migliorava la situazione.
Ciò sembrò promuovere i guizzi di sviluppo nei gruppi ed ha ridotto le probabilità che pesci più piccoli siano catturati da pesci più grandi
L'appetito dei pesci non diminuì e felicemente si riempivano tutto il giorno sebbene limitassi la distribuzione di cibo a cinque volte al giorno alla mattina e alla sera. Durante le poche settimane successive svilupparono una fisionomia più snella da adulti ed il pesce dominante sviluppò una coda prolungata caratteristica dei maschi. Entro la dodicesima settimana raggiunsero 4 cm. di lunghezza e erano pronti per essere trasferiti in una nuova casa.Si stabilirono molto bene in altri acquari e rapidamente divennero adulti, non ero capace di distinguere le differenze nel comportamento o apparenza fra pesci selvaggi e i miei pesci allevati in cattività se non che i pesci allevati in cattività sono meno timidi. Recentemente ho accoppiato una femmina selvaggia con un maschio allevato in cattività e il risultato finale è prossimo al ciclo della vita con questa coppia. Ci sono voluti grandi sforzi, spese e tempo per imparare come allevare questi pesci, ma ne è valsa la pena, la sola questione che ho lasciato è quale specie tentare dopo?
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