Ho capito, grazie Paolo.
Le acque naturali sono soggette a rischio microbiologico (volendo concentrarsi su questo aspetto) principalmente a seguito di contaminazioni da acque reflue non adeguatamente depurate provenienti da insediamenti civili e da acque provenienti da insediamenti zootecnici.
Nel tuo caso specifico, Paolo, se in zona vi sono allevamenti zootecnici quell'acqua può essere pericolosa per la salute umana anche se non vi entrano reflui da insediamenti civili. Non devi pensare solo ad una contaminazione diretta ma anche a causa del dilavamento delle zone dove si pratica l'allevamento...
Un'altra fonte di contaminazione è dovuta, come hai giustamente intuito, agli animali selvatici.
Ho letto che hai indicato la temperatura. Bravo, la temperatura è sempre un aspetto fondamentale da prendere in considerazione. Per quanto riguarda questo parametro va considerato che a distanza della fonte d’inquinamento la quantità di microrganismi presenti è inferiore nel periodo estivo piuttosto che in quello invernale. Infatti si può affermare, sebbene in via generale, che la sopravvivenza dei microrganismi negli ambienti acquatici è maggiore quando la temperatura è bassa.
E’ vero che i microrganismi patogeni all’esterno dell’ospite perdono di vitalità in modo più o meno graduale, ma va sottolineato che quelli comunemente trasmessi con l’acqua si contraddistinguono non solo per l’elevata capacità infettante ma anche per l’elevato grado di resistenza.
Io direi, salvo casi particolari, di stabilire un punto importante e cioè che per questi tipi di allestimenti è preferibile far ricorso ad acque giudicate potabili a seguito di costanti controlli da parte degli organi competenti.
In caso contrario il rischio microbiologico può essere davvero elevato e tale da sconsigliare di “giocare” con quelle acque.
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