Al di là delle implicazioni teoriche che comunque mi riprometto di approfondire, provo a descrivere quelli che secondo me potrebbero essere gli effetti nelle varie configurazioni prendendo come riferimento quella che tutti per un motivo o per l'altro abbiamo ritenuto essere quella da preferire ossia la vasca con filtro posizionato entro l'intervallo di prevalenza come consigliato dal costruttore.
Variante 1) Filtro posizionato sotto la massima prevalenza.
Tutte le caratteristiche di funzionamento rimangono invariate, la portata risulterà ridotta proporzionalmente all'allungamento delle tubazioni. La riduzione di portata sarà comunque pressochè impercettibile per allungamenti modesti diciamo fino a 50 cm per tratta.
Il filtro sarà sempre in pressione e quello che potrebbe aumentare significativamente è il rischio di allagamento della casa legato a possibili cedimenti strutturali o vizi costruttivi o di cablaggio. Possibile invecchiamento precoce dell'involucro stressato dalla maggior pressione all'interno.
Variante 2) Filtro posizionato sopra il pelo della vasca.
Anche in questo caso, rimanendo su differenze di quota ragionevoli il filtro continuerebbe a funzionare come quello di riferimento ma nella maggior parte dei casi potrebbe risultare più difficile l'espulsione di eventuali bolle d'aria che potrebbero formarsi nel tempo. Inoltre sarebbe impossibile l'innesco senza spostarlo dalla sede prevista e in alcuni casi si potrebbe determinare lo svuotamento in vasca nel caso di mancanza di corrente.
Anche per la manutenzione resta più che consigliabile spostarlo in una posizione sotto il pelo della vasca
E' da valutare la stabilità meccanica dell'involucro che si troverà in depressione più di quanto avvenga nella situazione di riferimento, nella maggior parte dei casi questo non dovrebbe costituire un problema.
A mio avviso non ci sono altre varianti in quanto la dinamica dell'intasamento e i suoi effetti non portano in nessun caso a conseguenze sensibilmente diverse da quelle che si verificherebbero nella situazione di riferimento.
Ora, la variante 2 non la considero perchè fa un pò da masochista, ma non escludo che qualcuno possa per scelta o per necessità orientarsi verso la variante 1. In questo caso secondo me non succederà come dice Paolo che il filtro si spacchi dopo 6 mesi, però concordo sul fatto che dovrebbero essere osservati alcuni accorgimenti in primo luogo nella scelta del filtro. Farà o no la differenza mettere in pressione un Eden costruito con una plastichetta da 2-3 mm piuttosto che un Eheim con doppie guarnizioni e pareti di plastica da 6-7 mm? Magari se voglio stare più sicuro lo cambio ogni 4 anni anzichè 10, mi costa di più ma se non posso fare diversamente devo avere questa consapevolezza.
Intendiamoci quando dico filtro in pressione non intendo dire che si gonfia e sbuffa, vuol dire che, se per ipotesi fosse posizionato un metro (sto esagerando) oltre la prevalenza, al suo interno ci sarebbe circa la pressione di un metro di colonna d'acqua. A conti fatti si tratta di 1/10 di atmosfera ovvero circa 100 g per cm2. Mi sbaglio? Bene, al momento non si noterà nulla di strano ma come si comporterà l'involucro assoggettato a questa forza per 1,2,3,4,5,n anni? La plastica si degrada sempre nel tempo e prima o poi cede. Un filtro in queste condizioni è una bomba ad orologeria, prima o poi scoppia, il poi può essere anche molto lontano nel tempo ma dobbiamo cercare di prevederlo.
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