Mah, forse quello che non si è ancora capito per bene in giro è che i test colorimetrici possono solo dare un valore
indicativo, quello che conta
è la successione nel tempo misurata con lo stesso test. Insomma, il cosiddetto
trend,
andamento,
comportamento o chiamatelo come vi pare. Mettete tutti i vostri valori belli in ordine su un foglio a quadretti (coordinate cartesiane, x, ascisse, orizzontali le date o gli orari, y, ordinate, verticali i valori) e otterrete sempre un trend caratteristico che vi dice come va la vasca. Che sia a 0.5, 1 o 1,5 alla fine poco importa. Salvo in casi rari, ma proprio rari. Comunque anche se i fosfati danno una bella linea piatta a 0,5..... si fa fare una analisi seria e si vede a che livello sono realmente, poi ci si regola. Chiaramnte ci sono varie categorie di test colorimetrici; un buon kit da chimici costa anche 100 euro (perchè merck è buono e costa così? perchè è già un prodotto da professionisti; della merck a catalogo trovereste molti kit interessanti.... ma non a 20 euro

)
Lo stesso tipo di variazione delle analisi su materiali come l'acqua (e i suoli, e l'aria, e i gas di scarico ecc) affligge, ad una scala inferiore, anche le analisi di laboratorio, cosa credete? Metodi diversi danno numeri diversi. E anche in un tribunale si guarda la congruenza complessiva dei dati, non al numero in sè. Se occorre una precisione maggiore, si cambia tecnica analitica: e allora ci sono spettrofotometri laser di maggior precisione, oppure si può ancora salire agli acceleratori di particelle..... o magari una procedura di titolazione ben fatta a mano da un chimico esperto..... comunque sia i costi decollano verso la migliaiata di euro a campione.
Se un test da 0,13 euro ad analisi desse un risultato quantitativo affidabile, saremmo tutti fessi a portare suoli e acque da analizzare per lavoro ad un laboratorio certificato, spendendo magari solo 13

euro per sapre a che livello è il calcio o il fosforo, no?
