io la vedo cosi:
l' acquariofilia in generale deve essere allo stesso tempo una passione ma anche una ricerca. grazie a queste due cose oggi si e' in grado di riprodurre moltissimi animali in maniera sicura,veloce ed efficace,quindi tutelando i reefs . basta pensare alle talee di sps ,lps e soft ormai diffusissime sul mercato.
chiudere pesci in un acquario puo' essere assolutamente un crimine se non ci si preoccupa di fornire delle condizioni sufficienti. infatti bisognerebbe dimenticarsi di alcune specie che hanno esigenza di spazi enormi e investire moltissimo sulle attrezzature per aver parametri dell'acqua idonei.
personalmente tra un pesce riprodotto e uno selvatico preferisco il selvatico per lo stesso motivo per cui non mi piace vedere polli in batteria ma li preferisco ruspanti.
in natura la gran parte dei pesci che finiscono nelle nostre vasche ancora "cuccioli" finirebbero prede. questo e' un aspetto da non trascurare.
per quanto riguarda lo spreco di acqua credo sia molto molto interessante riflettere sul fatto che per "produrre"500 grammi di carne commestibile serve circa una tonnellata di acqua.la nostra dieta ha un impatto molto piu' serio sullo spreco di acqua rispetto alla nostra vasca.
nei paesi di origine(soprattutto molti nell'oceano indiano) le rocce vive vengono utilizzate come mattoni per edificare case. e di case cosi se ne fanno milioni in un anno. il materiale usato per ogni casa equivarra' mediamente a quanti acquari ? qual'e' l'impatto dell'acquariologia in percentuale? lo 0,5 %? secondo me nemmeno.
porsi problemi etici da parte dell'acquariofilo credo sia insito nella sua stessa natura,per fortuna. tuttavia a volte forse ci si dimentica che il nostro stile di vita produce danni assi maggiori e talvolta incalcolabili all'ambiente. tutto questo ......aspettando le centrali atomiche italiane
