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i negozianti vendono di tutto: acquari, accessori, piante, pesci, mangime...perchè rischiare multe per vendere medicinali se non per la sola tutela dell'animale stesso?
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Perchè finchè il gatto non c'è, i topi ballano. Ammesso e concesso il fatto che i negozianti questa cosa la sapessero (cosa di cui dubito fortemente, escludendo i veri acquariofili), finchè nessuno fa controlli, la gente se ne disinteressa. Quando ci batte il muso contro però inizia a farci qualche pensierino.
Comunque non voglio far polemica, ma mi pare un discorso da ingenui dire che le aziende commerciano i medicinali per il bene dei pesci, altrimenti non ci sarebbero questi prezzi, come appunto dice
polimarzio.
Se un pesce muore per una malattia, una volta lo si ricompra, anche 2, forse 3, ma in un acquario è impossibile che non si ammali MAI nessuno e senza medicine per curare i pesci, la gente abbandonerebbe l'hobby; quindi produrre le medicine è nel loro interesse, non facciamoci illusioni.
Vorrei sapere gentilmente dal Signor Zanon quanto sono effettivamente queste cifre e come mai, dato che a quanto ho capito si tratta principalmente di costi iniziali e che non si perpetuano nel tempo, non viene semplicemente abbassato di poco il guadagno a singolo prodotto (o alzato il costo come più probabile) per recuperare le spese di cui tempo fa si dovrebbero essere per legge occupati.
Spero che quanto ho scritto non venga considerato aggressivo o accusatorio, non era assolutamente nelle mie intezioni, ma voglio capire com'è realmente la situazione.