Inoltre avevo aggiunto che navigando in rete avevo letto alcune opinioni che mi avevano indotto a considerare l'ipotesi di utilizzare una coppia di neon t5 da 6500 k invece di alternare un 6500 k ed un 4100 k.
"tenendo conto della colonna d'acqua da superare (60 cm) credo che dovrei escludere definitivamente la soluzione 3000 k.
Potrebbe essere la soluzione corretta?"
mi è stato risposto, giustamente che la colonna d'acqua effettiva dovrebbe essere minore...circa 45 cm. Confermo tale indicazione, tuttavia l'idea mi era balenata dopo aver letto il seguente post:
"Allora: i °K (Gradi Kelvin) identificano la "temperatura" del colore che, semplificando molto, ci dice se l' energia luminosa emessa è più sbilanciata verso il rosso (numeri più bassi, per esempio 4000) oppure verso il blu/violetto (numeri più alti, per esempio 6500).
Questa non è una pippa mentale ma un valore importante per un motivo molto semplice: la luce è una radiazione e, come tale, ha una frequenza di emissione che aumenta man mano che si passa dalle tonalità più calde (verso il rosso) a quelle più fredde (verso il violetto).
L' acqua, tende a "filtrare" la radiazione luminosa man mano che si scende in profondità e le prime frequenze ad essere "fermate" sono quelle "calde" (bassa gradazione Kelvin) mentre quelle più fredde riescono ad arrivare più in basso (tutto ciò è evidente immergendosi sott' acqua, basta pensare a come il fondo marino appaia sempre più "blu" man mano che si scende ... questo avviene perchè le frequenze più calde vengono fermate già a basse profondità).
Quindi, considerando un acquario, se io lo illumino con una luce più fredda so che sul fondo della vasca, a parità di lumen (vale a dire di energia luminosa emessa dalla lampada) potrò misurare una quantità maggiore di lux (quantità di energia luminosa effettivamente misurabile su di una superficie illuminata).
In pratica, i Lumen sono la quantità di luce che "produco" tramite le mie lampade mentre i Lux sono la quantità di luce che riesco effettivamente a fare arrivare in una determinata superficie che illumino ... se come superficie di misurazione consideriamo quindi il fondo di una vasca, i lumen di energia emessi da una lampada a luce fredda arriveranno in maggior quantità mentre quelli emessi da una a luce calda verranno filtrati di più dalla colonna d'acqua.
Detto ciò. ci sono poi altre due considerazioni da fare:
1) gli ambienti naturali in genere non amano per nulla gli sbalzi repentini quindi, se cambi le lampade di colpo variando molto la quantità di luce nei vari
strati rischi proliferazioni algali e/o problemi di squilibrio vegetativo.
2) La quantità di energia luminosa che penetra in acqua non è il valore assoluto in tema di illuminazione delle piante acquatiche, altrimenti si userebbero solo attiniche da 15
.000 °K: dobbiamo anche assicurarci di fornire alle piante delle frequenze che stimolino al meglio la fotosintesi, vicine quindi alla luce che "trovano" in natura e che (sempre approssimando molto) si pone con varie sfumature derivanti da mille fattori quali la latitudine, la stagione, l' ora del giorno, il meteo, l' altitudine ecc. ecc. ecc. fra i 3500 ed i 6500 °K. . Questo vale ovviamente, e mediamente, per gli ambienti naturali nei quali crescono le piante che coltiviamo noi .... attenzione alla parola MEDIAMENTE. Se per esempio pensiamo alla superficie marina a mezzogiorno d' estate le cose è ovvio che cambiano completamente!
Quindi, in linea teorica ma con buona approssimazione, cosa buona e giusta sarebbe cercare una buona copertura delle frequenze "medie", ad esempio fra i classici 4000 e i 6500 °K.
A questo proposito, possiamo combinare lampade diverse per ottenere una copertura il più possibile omogenea di quella regione dello spettro (ad esempio un tubo Philips TL-D 840 ed un TL-D 865 o corrispondenti di altre marche) se siamo dei puristi. Se siamo ancora più puristi, possiamo utilizzare delle (difficilmente reperibili) lampade pentafosforo (cinque strati di fosforo spalmati all' interno del tubo ed energia luminosa che copre in modo molto omogeneo le frequenze emesse): sono le lampade la cui sigla inizia per "9" .
Oppure, come spesso abbiamo fatto io ed un amico dalla lunga chioma, al grido di "non facciamoci troppe pippe" possiamo usare una frequenza medio alta come la classica 6500 °K tri-fosforo quelle la cui sigla inizia per 8 - 865 per intenderci. Tali lampade (parlo di tubi T8, T5 e PL) hanno, nella mia esperienza, sempre dato ottimi risultati anche senza combinarle con le complementari 840 ... perlomeno non ho mai riscontrato differenze negative in quanto a rigoglio nelle vasche in cui prima avevo l' accoppiata complementare e poi sono passato alle sole 865. Questo mi fa pensare che la copertura dello spettro offerta da queste fonti luminose sia sufficientemente ampia da dare buoni risultati da sole.
Ho ottenuto sempre, se non altro, una maggiore resa cromatica all' occhio umano e, poichè le vasche le facciamo per guardarle checchè se ne dica alle volte, questo sicuramente non guasta."
Sibona inoltre mi consigliava di non modificare lo status quo, sia per non alterare l'equilibrio che si era creato (non ho mai avuto problemi di alghe in vasca) sia per motivi estetici...passare infatti da una combinazione 9000k

00k ad una 6500k-4000k avrebbe fatto assumere alla vasca una colorazione giallognola...che in effetti a me non piace moltissimo.
A questo punto come potrebbe essere la combinazione 9.000k (juwel)
00k (dennerle)????
p.s. mi veniva consigliato inoltre di aggiungere un ulteriore neon da 54W in modo da aumentare il rapporto watt/litro...tuttavia, come avevo scritto, preferisco non aumentare il numero di neon in vasca per una serie di motivi:
1) maggiore difficoltà nella gestione della vasca con possibile formazione di alghe.
2) in vista dell'inserimento di discus credo che un ambiente troppo luminoso non li metterebbe a proprio agio...essendo abituati a vivere in acque ambrate!
3) in ogni caso, non potrei inserire un solo neon, bensì dovrei acquistare un altro sistema multilux da 2 neon T5 54W.