A seconda del materiale il reattore si tara in maniera differente per le differenti esigenze di pH dei materiali.
Primo obbiettivo e' quello di trovare la taratura ideale per il materiale che si utilizza, per fare questo si aggiusta man mano la quantita' di Co2 che si somministra controllando i valori in ingresso (vasca) ed in uscita dal reattore.
Inizialmente il flusso e' consigliabile tenerlo fisso, la quantita' d'acqua che faremo uscire dal reattore dipendera' dalla dimensione della vasca (e dal reattore, ma questo e' un'altra cosa).........
Lasciando inalterato il flusso in uscita, regoleremo unicamente la Co2 e quindi il pH entro il reattore, tra una modifica e la misurazione lasceremo passare 24 ore. Le situazioni che potremmo avere sono solo tre, la prima che e' la meno desiderata, e' la precipitazione, ovvero acqua dentro al reattore bianca.... questo significa che cio' che era in soluzione nell'acqua e' precipitato formando una polvere, questa polvere non tornera' in soluzione, la causa di questa precipitazione e' un pH troppo basso. La seconda situazione e' di trovarsi con un'uscita in valore di calcio dal reattore bassa, questo significa che dobbiamo abbassare il pH (aumentare la Co2).
La terza situazione e' quella di un'uscita in calcio buona ma non ideale, dovremo in questo caso solo effettuare piccoli aggiustamenti con la Co2, ad esempio passare da 45 a 50 bolle al minuto (se non abbiamo un pH-metro) oppure da un pH 6,65 a 6,60.
Poi si entra nel merito della taratura del flusso, ma qui come dicevo prima entrano in gioco i volumi di vasca ed i volumi del reattore, per ora pero' parti con le regolazioni della sola Co2.... prima impara a camminare e poi correreai come un fulmine
Ciao