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Vecchio 19-04-2009, 18:46   #8
El Giova
Ciclide
 
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Secondo me stiamo andando a finire in un problema etico di difficile (se non impossibile)soluzione: da una parte condanniamo chi leva dai propri biotopi naturali i pesci, mentre dall'altra condanniamo chi abusa dell'allevamento degli stessi... In pratica non possiamo condannare chi alleva i pesci nelle acquaculture, poichè così facendo o saremmo costretti ad abbandonare questo hobby o a ripiegare su animali provenienti dai loro biotopi d'origine(dove già sono spesso a rischio di estinzione o cmq sono infastiditi dalle attività antropiche), fra l'altro difficili da mantenere e probabilmente destinati a soffrire nelle vasche di chi,come me, è neofita e difficilmente sarebbe capace nella realizzazione di acquari che riproducano alla perfezione gli ambienti da dove gli animali derivano... Secondo me il giusto stà nel mezzo...ma come possiamo definirlo con chiarezza questo mezzo?... possiamo realmente condannare le acquaculture "all'ingrosso" dei paesi asiatici? Se eticamente è sbagliato mantenere i pesci in certe condizioni, possiamo davvero condannarli? I loro acquari(forse sarebbe meglio chiamarli secchi) non sono fatti x il mantenimento delle specie allevate ma x riprodurli, spesso con metodi innaturali, e darli a noi che dobbiamo(essende acquariofili e non aquacoltori) mantenerli al meglio possibile... ma loro vivono grazie all'aquaculture! non tengono pesci x hobby, lo fanno x lavoro! E sono le nostre richieste a dare loro la possibilità di sopravvivere!Non possiamo condannare xciò chi, non tenendo i pesci x passatempo, cerca di produrre il più possibile e nel minor spazio x far sì che la sempre crescente richiesta sia mantenuta... Secondo me , semmai , vanno condannati coloro che vedono l'acquario come un soprammobile, poco più di un quadro... un quadro xò fatto da ESSERI VIVENTI e non da tempere! è ovvio, a questo punto, che vi siano numerosissimi selezionatori, che x far gola a questi cominciano a produrre le più mirabolanti varietà x poi venderle a chi vede i pesci come chiazze di acquarello... Xò anche qui secondo me andrebbe fatta distinzione...Se io comincio a incrociare guppy blu con alti guppy blu, faccio una qualsivoglia crudeltà?credo propio di no... Se incrocio un guppy con le pinne più allungate con un'altro simile, sono un mostro? credo di no... è quando cominciano a nascere ibridazioni grottesche(vedi red parrot e company...) o mutazioni spaventose(come certi carassi , vedi celestial) che dobbiamo allarmarci... secondo me il problema della selezione nasce quando nascono problemi agli animali(il carassio comet non nuota peggio del selvatico mentre l'oranda si) sia morfologici che comportamentali(ad es i ciclidi che non son capaci a mantenere le uova... non sò se è il caso o meno dei pinoy angelfish ...)...poi ognuna la pensa come vuole...
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Francesco. Acquariofilo vero e propio da 8 anni , credo che confrontandomi con altre persone affette da questa (inguaribile!) malattia potrei riuscire a capire meglio il complesso meraviglioso mondo che è l'acquariofilia.
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