Non è detto che ci debbano essere problemi. La gestione "alla Walstad" richiede una basca con "basso metabolismo": molte piante (a crescita lenta) e pochissimi pesci. dato che gli acquari solitamente sono:
- iperfertilizzati, con molta luce e CO2;
- super affollati di pesci
la gestione Walstad risulta impossibile.
I cambi parziali servono, oltre che a tenere a bada NO3 e PO4, a reimmettere tutti gli oligoelementi che altrimenti verrebbero a mancare (la Walstad ovvia al problema aggiungendo dolomite al terriccio, per cui è il suolo che restituisce parte dei sali gli elementi necessari alle piante, il resto viene dai rabbocchi con acqua di rubinetto).
Questo non sarebbe possibile in un acquario con acqua tenera e PH bassissimo (i carbonati andrebbero in soluzione subito alzando immediatamente il PH, i rabbocchi indurirebbero l'acqua poco a poco).
Nello stesso modo non sarebbe possibile gestire una vasca olandese (molta luce, piante che crescono in maniera "accellerata") per via del consumo continuo di nutrienti (mancherebbe CO2, ferro, ecc.) e le piante sarebbero "strozzate" nella crescita, manifestando carenze.
La gestione "low tech" pura è semplicemente non molto consigliata per chi comincia a interessarsi di acquariofilia (e sa reagire per tempo alle invasioni algali, ad eventuali carenze delle piante, all'aumento di carico organico da parte dei pesci, ecc.). Per un acquario con valori che tendono a sballare (come può essere quello di un principiante) un bel cambio d'acqua (fatto opportunamente) è un po' un "reset" dell'acquario che permette di ritornare alle condizioni ideali per la stabilità del sistema vasca.
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
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