Ho appena letto l'intero topic ma non ho capito, qual'è il problema?
Cioè quello diretto per noi è che non ci saranno medicinali per i pesci nei negozi di animali, ma perchè?
Quali normative hanno disatteso i produttori di medicinali?
Onestamente non credo sia così grave se fanno rispettare una volta tanto le leggi. L'AIFA, con le richieste di AIC, le Norme di Buona Fabbricazione e quant'altro richiesto, tutela semplicemente la salute dei soggetti che saranno gli utilizzatori del farmaco. Se davvero vogliamo bene ai nostri pesci non possiamo non essere d'accordo.
Un paio di esempi per capirci: prendiamo un parassita a caso.... il gyrodattilo. Quanti prodotti ci sono in commercio che affermano di curarlo? Quanti realmente lo fanno? Ognuno ha le sue esperienze ma i veterinari hanno una risposta univoca: nussuno dei medicinali in questione riesce ad eliminare i girodattili dalle nostre vasche.In compenso tutti hanno qualche effetto negativo sul delicato equilibrio del sistema vasca (nel migliore dei casi). E infatti sappiamo bene che bisogna ricorrere a farmaci ad uso canino o umano o formalina.
Altro esempio? Ma dico....vi sembra logico che l'organo istituzionale che avvisa l'utente medio che un alghicida a base di rame ammazza anche molti pesci e piante sia....Paolo Piccinelli nella sezione algh di acquaportal? E' assurdo!
Capisco perfettamente che i costi siano alti, per le autorizzazioni e ancora molto più alti quelli per la produzione, ma sono ben contento che lo siano perchè sono a tutela dei nostri animali.
Aspetto comunque un chiarimento su quale parte della normativa sia stata disattesa dalle case produttrici, comunque tutto il discorso fatto all'inizio sulle ricette non è così semplice, qualcuno nominava l'acido acetil salicilico, beh, la situazione fortunatamente non è quella descritta. Ci ha provato il decreto bersani ma per fortuna non ce l'ha fatto, ( e l'Italia si è mezza indignata perchè i Farmacisti proteggevano i loro interessi economici), Per vendere aspirina serve un farmacista proprio per vigilare sull'utilizzo che se ne fa e consigliare. Il nimesulide garantisco che non viene venduto illegalmente se non a persone più che conosciute e dietro richiesta di ricetta non ripetibile entro pochi giorni, meglio ore, e questo perchè quella ricetta è da conservare 6 mesi, altrimenti la farmacia la seconda volta che viene trovata in fallo chiude. E ripeto CHIUDE. Per inciso vuol dire che il farmacista perde almeno 2 milioni di euro.
Per contro esistono molti farmaci che non richiedono una ricetta, ad esempio l'antipulci per cani non la vuole, tutti i medicinali ance ad uso umano di cui si vede la pubblicità in TV o sul bancone della farmacia o nelle vetrine. Lì starà si al legislatore (e alla casa produttrice) scegliere se inserire o no l'obbligo di ricetta
In ogni caso la soluzione ad una eventuale scomparsa dal mercato dei farmaci ad uso acquariofilo è semplice: il medico della mutua vi fa una ricetta magistrale indicando cio' che serve e il farmacista in 2-3 giorni lo prepara sminuzzando polveri e diluendo alla vecchia maniera.
Oppure la bayer fiuta l'affare e inizierà a produrre lei farmaci seri, prodotti in ambienti sterili e a norma, sottoposti a controlli di garanzia e che costeranno un po' di più ma avranno un vantaggio: funzioneranno meglio.
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