Marco AP, da ignorantissimo in materia di pesci e medicinali, non ho capito bene il problema:
- ipotesi 1
I medicinali vengono venduti solo dietro presentazione di ricetta del veterenario e tramite i canali autorizzati (farmacie)
- ipotesi 2
Uguale alla precedente con la sola differenza che allo stato delle cose i preparati devono essere regolarizzati (investimenti economici, per semplificare).
In entrambi i casi alla fine spenderemo di più, e questo non mi meraviglia per nulla. Se c'è la domanda di un prodotto, volente o nolente il mercato si saprà regolare.
L'idea di dover andare da un veterenario per curare un pesce non mi spaventa più di quel tanto, se non per il fatto che di specialisti in pesci non so neppure se ne esistano
Mi chiedo solo cosa possiam farci noi, se non prendere atto della situazione.
Non credo che nessuno sarà disposto a manifestare in piazza o a scioperare per questo. Non lo si fa per cose veramente importanti, figuriamoci per i pesci...
Se ho inteso bene, tra gli scopi dell'aipa c'è appunto quello di (cit.) Tutelare gli interessi della categoria nei confronti di qualsiasi Ente (Pubbliche Amministrazioni, Associazioni ecc.) o persona fisica.
Quindi, chi meglio di loro può occuparsi di ciò?
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