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Vecchio 18-03-2009, 10:20   #66
luca2772
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Ci provo (visto che siamo sempre in "primo acquario" starò leggero)

Sul ciclo dell'azoto oramai siamo tutti ferrati, quindi sappiamo che la parte di materia organica in disfacimento che contiene l'atomo di azoto passa attraverso vari stadi da ammonio fino a nitrati che in certi casi viene ridotto ad azoto gassoso N2).

Per il fosforo (che immettiamo attraverso il cibo per pesci) invece, non esiste un vero e proprio "ciclo".

Il fosforo è un elemento fondamentale per la produzione di energia a livello cellulare, quindi dobbiamo fornirlo al nostro sistema (chiuso, non mi stancherò mai di ripeterlo). Questo porta ad un accumulo di fosfato, che è il residuo "ciclato" dai pesci.

Una parte viene assorbito dai vegetali (quindi lo possiamo rimuovere con le potature: al pari del carbonio viene usato per la crescita dei tessuti vegetali); una parte resta in vasca ed ha la fastidiosa capacità di entrare in equilibrio col fondo, specialemente in vasche mature.

Cosa significa?
Mettiamo di avere una vasca sovrappopolata, con nitrati a 25 ppm e fosfati a 2 ppm o anche maggiori.
Effettuiamo un cambio parziale del 10% con acqua priva di NO3 e PO4.
Se ripetiamo i test scopriremo che i nitrati sono scesi del 10% e i fosfati sono rimasti costanti. Iniziamo a schiavizzarci con resine antifosfati e ad eccedere coi cambi parziali, sballando l'equilibrio della vasca e spianando la strada alle alghe.


Dopo questa lunga premessa, provo ad illustrare un metodo per rendere innocuo l'atomo di fosforo. E' un sistema usato nei depuratori industriali e in un particolare tipo di filtro derivato dall'amburgo: il PMT (Poldo11 Medium Technology filter, dal nick del suo creatore).

Se facciamo passare l'acqua da trattare in uno stadio anaerobo (povero di ossigeno) seguito da uno di aerazione e sedimentazione, otteniamo quello che viene definito "reattore ANANOX".
I fanghi di sedimentazione contengono il famoso flocculato batterico.
Se confiniamo in un ambiente (camera anossica, per il PMT) questi fanghi evitiamo il formarsi di una biomassa filamentosa nello stadio ossidativo e nel contempo vengono ossidati i solfuri prodotti dal precedente stadio anaerobo.
E il fosforo?
Bene, determinati ceppi batterici, in particolari condizioni, sono in grado di utilizzare le forme ossidate dell'azoto come accettori di elettroni al posto dell'ossigeno molecolare ("ingrassano" col fosforo).
Se riusciamo a fornire l'adatto ambiente prendiamo due piccioni con una fava: la riduzione del nitrato ad azoto gassoso e l'incapsulamento del fosforo nel citoplasma del batterio.
Questo a condizione che le colonie dei fosforo-accumulanti siano sottoposte a stress in condizioni anossiche.
I fanghi di sedimentazione a questo punto conterranno fosforo mineralizzato, non più solubile ed infine una diminuzione della concentrazione di PO4.
La massa di fanghi varierà in funzione della popolazione dei fosforo-accumulanti, ovvero si regolerà in funzione del carico organico da smaltire.

Ricapitolando: stadio anaerobico - sedimentazione dei fanghi primari nella camera anossica - stadio di aerazione (strippaggio) con sedimentazione dei fanghi secondari che vengono ricircolati nella camera anossica - uscita di acqua limpida e cristallina.

Ora buon mal di testa a tutti...
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luca2772 non è in linea   Rispondi quotando
 
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