Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 15-03-2009, 17:24   #35
artdale
Ciclide
 
Registrato: Nov 2006
Città: na
Acquariofilo: Dolce
N° Acquari: 2
Messaggi: 1.738
Foto: 0 Albums: 0
Post "Grazie" / "Mi Piace"
Grazie (Dati):
Grazie (Ricev.):
Mi piace (Dati):
Mi piace (Ricev.):
Mentioned: 0 Post(s)
Feedback 0/0%

Annunci Mercatino: 0
Originariamente inviata da scriptors
In pratica dovro avere un filtro grande, diciamo acquistare un filtro da 1500 l/h (purtroppo difficilmente i filtri sono venduti a 'volume utile' ma vengono venduti in base alla velocità delle pompa) sapendo che ne andrò a ridurre la portata a 300 l/h

Se dovessi lasciare il filtro a 1500 l/h (oltre ad avere una notevole corrente in vasca abbattibile con una spray-bar) la velocità dell'acqua sarebbe tale che avrei ancora dell'Ammonio in uscita dal filtro e quindi facilmente incorrerei in problemi algali.

Sto parlando di casi limite (anche se, chi ha piante finte in vasca e 100 pesci in cento litri, ne conosciamo molti)

In questi casi sarebbe opportuno l'utilizzo di due pompe diverse, una per la filtrazione meccanica (caricato quindi con sole spugne da pulire ad ogni cambio) ed una per la filtrazione biologica (grande volume e velocità regolabile, ridotta almeno alla metà della velocità ... poi l'andremo a regolare in base ai test dell'Ammonio (NH3/4+))

In realtà l'utilizzo di due filtri, meccanico e biologico, lo consiglierei a tutti quelli che, purtroppo, si ritrovano molti pesci in vasca.

Vabbè, è un peccato che una discussione così interessante langua. Io ho tutta una serie di dubbi su questa impostazione del biologico "lento", ve li dico e vediamo cosa ne viene fuori.

Ho sempre usato due filtri (meccanico e biologico) per l'acquario grande e questo mi ha portato ad avere non pochi dubbi, sia per esperienza diretta sia basandomi su qualche studio letto. I dubbi riguardano il solo ciclo dell'azoto, non saprei per altro.

Innanzitutto bisogna considerare che il tempo complessivo di permanenza dell'acqua a contatto con i materiali filtranti non dipende dalla velocità della pompa ma solo dal volume filtrante.

Mi spiego meglio.
Forse mi manca la terminologia ma facciamo l'esempio (numericamente comodo) che, per la dimensione del mio filtro biologico (e ph, temperatura, qualità dei materiali filtranti, ossigeno, etc..), per ottenere NH3/4 più o meno=0 all'uscita del filtro, l'acqua debba transitare a contatto dei materiali biologici per almeno 1 minuto e mezzo.

Il ragionamento più semplice è: se il flusso è troppo veloce riduco la portata della pompa. Di fatto ridurre il flusso dovrebbe servire a poco.

Quante volte in un'ora è opportuno che questo passaggio nel filtro avvenga?. E' evidente che NH3/4 debba essere non rilevabile all'uscita del filtro, ma è altrettanto evidente che non devo dare neanche troppo tempo per far accumulare ammonio in vasca prima che l'acqua venga aspirata dal filtro.
La velocità della pompa diventa una variabile dipendente.
Se devo far transitare, ad esempio, l'acqua almeno due volte l'ora per un minuto e mezzo ho bisogno di un filtro che abbia un volume filtrante biologico pari a circa il 5% del volume della vasca e non ci sono alternative.(semplifichiamo sull'acqua nel filtro, tubi, etc..). La pompa dovrà avere una portata fissa e pari al doppio del volume della vasca.

Se il mio ragionamento è corretto, entro certi limiti, la velocità della pompa serve solo a "frazionare" correttamente i passaggi attraverso il filtro e mantenere l'equilibrio tra la velocità di scorrimento dell'acqua tra i materiali filtranti (che deve essere sufficiente al "completamento" ogni volta del processo di ossidoriduzione) ed il numero di volte che l'acqua viene complessivamente sottoposta a questo processo attraversando il filtro.

Sempre se il mio ragionamento è corretto, se il volume filtrante biologico è troppo piccolo, è evidente che la riduzione della portata della pompa non è di gran che beneficio. Potrei riuscire ad ottenere un adeguato tempo di attraversamento dei (pochi) materiali biologici e quindi nessun residuo rilevabile di ammonio in uscita dal filtro ma, così facendo, l'acqua non attraversa il filtro un numero sufficiente di volte ed NH3/4 rimangono comunque troppo tempo in acqua prima che questa sia aspirata nel filtro, il classico della coperta corta.

Lo stesso discorso vale "a contario" anche se il volume biologico è grande. Anche in questo caso può essere opportuno regolare la velocità della pompa in modo da ottenere un giusto tempo di attraversamento dei materiali ma non è detto che sia necessario ridurne il flusso. Anzi, poichè è importante anche massimizzare il numero dei passaggi l'ora, una eccessiva riduzione del flusso potrebbe essere anche dannosa. (Nel precedente esempio, è fose poco utile far passare l'acqua ogni volta per 3 minuti, probabilmente meglio farla passare il doppio delle volte per un minuto e mezzo....).
In questo va anche tenuto presente che i costruttori seri progettano i loro filtri con un rapporto portata/volume tale che il tempo di passaggio attraverso il filtro sia sufficiente ad ottenere quanto meno un discreto filtraggio biologico.

Questo in teoria.

Di fatto è invece una seconda osservazione che mi ha indotto a ragionare in termini di volume piuttosto che di velocità del filtraggio biologico ed è relativo alla massa batterica.
Cosa accade se, all'interno del filtro, non c'è abbastanza spazio per consentire l'insediamento di una massa batterica proporzionata alla concentrazione di NH3/4?

Per circa un anno, prima di prendere un filtro esterno, ho usato per il mio 300 litri (ultrapopolato) due filtri piccoli (portati poi a 3), tipo aquaball, askoll ranger, etc.... Mai avuto problemi di ammoniaca e/o nitriti, sempre problemi di nitrati.
Cosa accadeva, però: i filtri si intasavano ad una velocità fantozziana. Era evidente che la massa batterica, non avendo una sufficiente superficie, si ammassava nelle spugne impedendo il passaggio dell'acqua. Questo parrebbe essere spiegato anche da un articolo (di quelli tecnici sulla depurazione delle acque reflue) dove si osservava che la massa batterica dipende dalla quantità di ammoniaca mentra la velocità di crescita della massa batterica dalla sua concentrazione ma su questo non saprei più di tanto.

Ulteriore conseguenza era la formazione di un biofilm evidente specie sui sassi (lavici). Il filtraggio si spostava dal filtro alla vasca.
E non so quanto questo sia positivo o negativo.


Alla fine, attualmente continuo ad avere un doppio filtro e, per il filtraggio biologico, non ho ridotto la portata della pompa (che già quasi sempre è inferiore a quella nominale) ma aumentato la permanenza dell'acqua e l'efficienza del filtraggio biologico caricando l'intero filtro con soli materiali biologici (per 300 litri lordi ho un tetratec ex1200 caricato per il 50% con canolicchi in vetro e 50% spugna biologica). Una alternativa potrebbe essere quella di realizzare un prefiltro caricato a materiale biologico. Credo potrei aumentare (ma credo di poco) l'efficienza del filtraggio rallentando leggermente il flusso, ma al momento non ne rilevo la necessità.
Per il filtraggio meccanico ho un askoll aquaranger 3 interno.
Sempre sulla base di queste considerazioni valuto la qualità del mio filtraggio dal colore del tubo di mandata (rigorosamente trasparente). Se il tubo è abbastanza pulito il filtro funziona bene. Se si forma un evidente biofilm all'interno c'è qualcosa da tarare nel filtro o in vasca.

Non so se c'è un qualche errore concettuale.
__________________
I dubbi so già farmeli venire da solo, chiedo perchè vorrei qualche certezza....
artdale non è in linea   Rispondi quotando
 
Page generated in 0,16042 seconds with 13 queries