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Originariamente inviata da Discolo
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La maggior parte dei Chelmon in commercio non tocca nulla nelle nostre vasche....o per meglio dire....solo le tridacne possono correre dei pericoli. Cmq dalla foto non si può dire se sono aiptasie....
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Scusatemi se vado OT, ma......
Secondo te allora, a cosa si può atribuire la differenza di comportamento che hanno in natura rispetto alla cattività?
Questa è una delle tante schede che si trovano sul web:
Sinonimi: Chaetodon rostratus - Chaetodon enceladus - Chelmon marginalis - Chelmon mülleri.
Lunghezza: fino a 18
cm circa.
Diffusione: Oceano Pacifico - Oceano Indiano.
Biotipo: barriere coralline.
Comportamento in natura: può vivere in piccoli branchi ma anche in coppia. Si nutre d'invertebrati tra cui piccoli crostacei che insidia tra i rami del corallo.
Comportamento in acquario: si tratta di una specie relativamente facile da allevare, anche se consigliata ad acquariofili più esperti.
Il problema principale dei pesci appartenenti alla famiglia dei Chaetodontidae è l'alimentazione.
Inizialmente accetta il cibo con difficoltà, si può provare con piccoli crostacei vivi e surgelati (Artemia salina, Mysis, Dafnie) ed in seguito polpa di mollusco e mangimi liofilizzati. Richiede vasche spaziose avviate da tempo ed arredate con pietre vive. Non può convivere con coralli, attinie e spirografi in quanto se ne ciba.
Nuota principalmente a metà vasca ed è pacifico ; gli adulti sono piuttosto aggressivi e territoriali tra loro.
Caratteristiche tecniche: richiede una vasca di almeno 100 cm di lunghezza e i 120 litri di capienza, i parametri fisico-chimici adatti alle sue esigenze sono; PH di circa 8 densità 1021/1024 temperatura di 24°- 28° C. e nitrati inferiori a 30mg/l.
Particolarità: Il nome scientifico allude alla forma a becco del muso, che usa per la cattura di piccoli organismi tra fessure di rocce e madrepore.
Ciao claudio