10-02-2009, 22:05
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Pesce rosso
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Originariamente inviata da ferraresi lorenzo
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scusate cosa ne pensate di questo articolo : Il flusso luminoso e l'efficienza luminosa
L'indicazione dell'efficienza luminosa espressa in lumen per watt (cioè espressa come "flusso luminoso" emesso per unità di potenza assorbita dalla lampada) non ha in pratica interesse in acquariologia, mentre trova larga e sensata applicazione nell'illuminazione di luoghi di lavoro e di soggiorno, cioè per l'illuminazione di ambienti in cui gli uomini (dotati del limitato senso della vista) operano e vivono. Questo perché i lumen (od i lux cioè i lumen che arrivano sulla superficie illuminata per metro quadrato) sono unità di misura specifiche della fotometria, che è la branca della fisica in cui le radiazioni sono valutate in base alle loro caratteristiche visive, od in altre parole di un sistema che considera solo la potenza illuminante della radiazione per la vista umana. Ma la visione dell'occhio umano presenta diversi limiti essendo, ad esempio, l'occhio molto sensibile a radiazioni di certe lunghezze d'onda e poco ad altre (ad esempio agli infrarossi ed agli ultravioletti l'occhio è cieco). Nelle funzioni biologiche attivate dalla luce ed indispensabili in acquario sono invece fondamentali e necessarie radiazioni di lunghezza d'onda alle quali l'occhio umano è poco o per nulla sensibile e che quindi pesano poco o nulla sull'illuminazione per un osservatore umano. Dunque, visto che in fotometria vengono tenute in conto le sole esigenze della vista umana, allora la risposta degli strumenti per la misurazione dei lumen (e dei lux) tiene conto solo della sensibilità dell'occhio umano. Esistono norme ben precise in tal senso elaborate dalla CIE (Commission Internationale de l'Eclairage) che fissa ad esempio la curva "fotopica" a cui gli strumenti si devono adeguare per tenere conto della sensibilità dell'occhio umano nella visione diurna. Ad esempio per lo "osservatore fotopico" si ha un massimo di sensibilità per la radiazione a 555 nm (attorno al giallo-verde), ma la sensibilità cala abbastanza rapidamente per radiazioni a lunghezza d'onda inferiori o superiori ed ad esempio le sensibilità a 500 nm e 625 nm sono pari solo a circa il 32 % di quella a 555 nm. Questo significa che, nella misurazione del flusso luminoso in lumen, radiazioni anche di fondamentale importanza per l'uso in acquario hanno poco peso (ad esempio nel blu, nel rosso e negli UV-A), mentre il massimo peso si ha per le radiazioni giallo-verdi che, pur essendo molto importanti per fornire luce alla visione, hanno relativamente poca importanza per molti processi biologici (ad esempio le foglie di molte piante con clorofilla appaiono verdi appunto perché la radiazione verde viene riflessa e non viene quindi quasi per nulla assorbita od utilizzata). Quindi, a meno che non si sia interessati alla sola resa per la vista umana, si rende necessario un "metro" di valutazione che non faccia riferimento al flusso luminoso in lumen, ma a qualche altra grandezza più significativa per piante, animali e microrganismi. Si è visto che lo studio dello spettro emesso può essere di aiuto per la "qualità" della luce, ma per la determinazione del numero di lampade necessarie a fornire la "quantità" desiderata di luce della qualità voluta occorrerà fare dunque riferimento a qualche altra grandezza di diretta utilità che non può essere il flusso luminoso (questo sembra a questo punto evidente anche se purtroppo spesso si sente affermare al contrario che è preferibile fare riferimento a quest'ultima quantità). x leggerlo in modo esaustivo http://www.acquaportal.it/Articoli/T...ne/default.asp
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cosa ti interessa sapere di preciso ???
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Alessandro
Those who risk nothing,do nothing,achieve nothing,become nothing. "Allan Davis Jefferies"
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