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Vecchio 28-03-2005, 21:06   #22
Matteo1980
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Grazie Crypto. Avevo già adocchiato quel libro, che infatti vorrei comprare.
Tornando al fondo, sottolineo che io non posso che parlare della mia esperienza, sia teorica che pratica (e di quella di altri che conosco). Le mie esperienze vanno dall'acquario di (quasi) sole piante, alla "vasca di comunità" leggermente sovrappopolata, alla vasca con Ciclidi Africani, abitata, questa, da 29 pesci di cui una quindicina abbastanza grossi, dei quali 4-5 decisamente extra-large (circa 20 cm e più). In ognuno di questi casi non ho usato neanche sfiorare il fondo (a maggior ragione quando si accumulavano detriti e fanghiglie varie), negli ultimi otto o nove anni. Prima, come "buon" neofita, facevo più o meno tutto quello che mi si diceva di fare, compreso sifonare il fondo. Non dico che abbandonare questa pratica sia stato il "segreto del mio successo" , ma è stato uno dei passi principali della mia evoluzione, paragonabile alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Detta molto in breve, nelle mie vasche, come i detriti si accumulano, così vengono digeriti. Da tre o quattro anni uso solo sabbia finissima, addirittura fino al vetro di fondo, talvolta. Quando i detriti non vengono degradati del tutto, almeno non subito, si forma, in qualche angolo, un certo strato di fanghiglia di varia fattura. Su questa fanghiglia, capita non raramente che fiorisca un sano e delicato tappeto algale (mai definitivo, però), la qual cosa la considero un successo. Non ho problemi con le piante (che non fertilizzo mai artificialmente), anche se va detto che non sono stato molto "snob" nella scelta delle specie (Anubias barteri nana, Ceratophyllum demersum, Cabomba caroliniana e un'esuberante Vallisneria Gigantea, che nella mia mente è l'immagine della forza della natura).
In questa breve rassegna forzatamente incompleta, voglio concludere evidenziando che, secondo il mio pensiero, io non posso dire a nessun altro acquariofilo cosa dovrebbe o non dovrebbe fare (certo che se insiste nel riprodurre Trichogaster trichopterus in 30 litri, allora glielo dico -05 ). Non posso dirglielo perché l'acquario è un sistema complesso, non riducibile a "sifono sì o no", "cambio l'acqua in che modo", "lascio decomporre pesci e piante morti sì o no". Ogni cosa influenza la buona o la cattiva riuscita di un'altra (già "buono" e "cattivo" sono termini poco realistici). Ci sono cose che faccio nella vasca, io come altri acquariofili, che fanno parte di "stili di gestione", molto difficili da trasmettere, perché personali. Si dovrebbe vivere con me, per trasmetterne una base (poi a sua volta evolvibile e personalizzabile). Proprio l'altro giorno, parlando con una mia amica particolarmente esperta, ci siamo detti che io faccio almeno 5-6 cose decisamente rischiose per un principiante. Cose che sarebbero, se scritte qui, cattivi consigli, se non per qualche eccezione. Eppure quelle 5-6 cose sono forse alla base dei miei risultati, o comunque sono positive nelle mie vasche e nel mio "stile".
Questo potrebbe sembrare un discorso puramente analitico, filosofico, "dall'alto", poco confrontabile con la vita acquariofila di tutti i giorni. Invece è terribilmente empirico e pragmatico, si basa proprio sulla vita quotidiana intorno e dentro all'acquario. Chi lo capisce è bravo.
In tutto ciò, entra appieno il fondo, che io tendo a considerare un filtro a tutti gli effetti, forse il più importante. E, come tutti i filtri, meno si tocca e meglio è. Preferirei cambiare di punto in bianco tutti i materiali filtranti (e l'ho fatto e lo sto per rifare), anziché semplicemente rimestare il fondo, anche senza sifonarlo.
Quando in natura il fondo viene "rotto", generalmente si creano disastri o, nell'ipotesi più ottimistica, danni. Non vedo perché nell'acquario, che dovrebbe essere una qualche imitazione della natura, ciò dovrebbe essere molto differente.
Dall'Ecologia alla Psicologia: ho come l'impressione che gli acquariofili confondano il fondo con il pavimento della propria casa. Che infatti mira all'igene, all'asetticità, ad un ordine tutto umano, che mal si addice ai fondali naturali.

Grazie,
Matteo1980 non è in linea   Rispondi quotando
 
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