Per il rischio "assuefazione" dal carbonio, credo che sia ragionevole ritenere che la sospensione della somministrazione vada fatta in maniera graduale.
Un'osservazione che può essere utile: quando ho allestito l'ultima vasca (otto mesi fa), ho messo alcune piante che sono state soffocate dalla crescita delle vicine. In particolare delle vallinesria spiralis, che piuttosto di buttare ho messo subito sotto delle vallisneria gigantea, e un ciuffetto di echinodorus latifolius messo vicino ad un echinodorus barthi. La v. gigantea e l'e. barthi sono cresciuti a dismisura e hanno adombrato la spiralis e il latifolius, al punto che hanno cominciato a regredire e la vallisneria è diventata tutta marrone. Solo per pigrizia non le ho buttate. Dal momento della somministrazione del carbonio, anche queste piante che ricevono pochissima luce sono ripartite. La spiralis ha cominciato a crescere e stolonare, come pure il latifolius. Questo mi farebbe supporre che quelle piante che non riuscivano a fare bene la fotosintesi, ora crescono perché hanno trovato un modo diverso per nutrirsi.
Il carbonio potrebbe allora anche aiutare in quelle vasche in cui la luce non è elevata?
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Giorgio Fonda
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