scusate se intervengo
Dunque, il potenziale redox è (significato generico) un indice dello stato di ossidazione riduzione della soluzione, nel nostro caso l'acqua della vasca, è va sempre 'dichiarato' associando sia il PH e sia la temperatura del liquido (cosa che non facciamo quasi mai).
Da questo capisco anche il perchè le misurazioni fatte in un becker di vetro aspettando almeno 10 minuti siano leggermente diverse da quelle fatte in vasca tramite sonde fisse, oltre alla necessaria taratura della sonda che, sembra, necessiti di giorni di assestamente, di certo influisce la variazione del PH con, nel dolce, la dispersione di CO2, nel marino ... non ho idea
Alcune cose lette, parliamo di 'teorie', dicono che il potenziale redox, calcolato come sappiamo tramite differenza tra due sonde, va misurato ad una temperatura di 25°C e per ogni grado in più si aggiunge 0,25mV mentre per ogni grado in meno si sottraggono 0,25mV.
copia/incolla ... riscritto a manina
|
|
Quote:
|
Mortimer riporta a PH7 i potenziali misurati ad altri valori di PH, mediante la formula (valida a 25°C):
E7 = Ex + 58 * (x-7) (in mV)
dove Ex rappresenta il potenziale misurato a PH=x
|
provo a fare un calcolo con i dati del primo post:
E7 = 337.5 + 58 * (8.025-7) = 396.95
E7 = 320 + 58 * (8.235-7) = 391.63
Ovviamente, la quantità di ioni H+ influisce sul valore redox misurato (indice dello stato di ossidazione riduzione della soluzione), se aggiungiamo perossido il redox schizza verso l'alto (aumentiamo gli ioni H+)
Nel tuo caso è successo il contrario, aumentando il PH gli ioni H+ sono diminuiti ed il redox è diminuito di conseguenza.
Spero di non aver fatto un post alla
|
|
Quote:
|
|
ho mandato un mp a chi so io, prima che salti fuori chi dico io a farmi casino in testa
|
ps. dato che stiamo studiando il redox anche nel dolce il mio post è da intendersi con 'semplice confronto di idee' quindi ben vengano sia le smentite che le conferme
ritorno nel mio 'settore'
